(Riceviamo e pubblichiamo). In data 20 Febbraio ho inoltrato al Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, una missiva per richiamare la sua attenzione sulla situazione di estremo allarme creatasi nel comune di Serino dopo gli episodi, anche violenti, che hanno visto protagonisti immigrati ospiti dei centri di accoglienza.
Alla missiva, inviata, per conoscenza, anche all’on. Carlo Sibilia in quanto parlamentare irpino e Sottosegretario al Ministero dell’Interno, ho allegato un DVD contenente le immagini riprese dall’operatore di “Irpinianews.it”, all’interno e all’esterno del centro, il giorno 30 gennaio u. s. di cui solo una piccolissima parte sono state inserite nel servizio giornalistico diffuso in rete qualche giorno dopo dalla stessa testata giornalistica. Ebbene, tali immagini non hanno bisogno di commenti, parlano da sole e documentano le condizioni di vita di questa povera gente.
Anche perché almeno gli ultimi tre episodi sopra citati hanno avuto più il carattere di una protesta, per quanto inaccettabile e sicuramente condannabile per l’uso della violenza contro persone e cose, che atti di delinquenza comune (furto, rapina, ecc.). In due di questi episodi è stato protagonista lo stesso immigrato mentre nell’altro caso il migrante interrogato sulle ragioni di tali comportamenti ha dichiarato di volersene tornare a casa.
E’ lecito, quindi, porsi il problema che probabilmente le condizioni di vita di costoro, almeno di alcuni di questi, favoriscono comportamenti di insofferenza o ribellione (chiamateli come vi pare), comunque frutto di esasperazione?
Ancora una volta ho fatto presente che sul nostro territorio sono presenti ben quattro centri di accoglienza che ospitano, complessivamente, tra i 100 e i 200 immigrati, nonostante la normativa al riguardo preveda la presenza in ogni comune di 2,5 immigrati ogni mille abitanti. Mi rendo conto che questo limite fu fissato per i centri SPRAR ma penso debba valere anche per i centri di prima accoglienza soprattutto per i comuni poco popolosi come il nostro.
Infine apprendo da organi di informazione che l’avv. Antonio Barone su mandato dell’amministratore della società “L’Arca di Noè” (moglie dello stesso) ha preannunciato denuncia-querela nei confronti del sottoscritto e nello stesso comunicato fornisce una serie di notizie e dati a supporto della tesi che tali centri sono una specie di alberghi stellati.
Sono felice per la denuncia, che ha tutto il carattere di un’azione legale temeraria nei confronti del sottoscritto, in modo che sarà l’Autorità Giudiziaria a stabilire come stanno realmente le cose.
Voglio solo ricordare che all’indomani della visita al centro di accoglienza, il località ”Castello di Ogliara” del comune di Serino ubicato in montagna a circa 9 km dal centro abitato (2 ore a piedi), gestito dalla predetta società, il sottoscritto ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Avellino.
Una cosa deve essere chiara: il mio impegno per la legalità e la giustizia non solo non potranno essere fermati da atteggiamenti e/o atti intimidatori, al contrario, esso sarà ancora maggiore perché per il sottoscritto fare Politica e fare l’Amministratore della Cosa pubblica vuol dire occuparsi degli altri, in primis dei più deboli cercando di garantire, in questo caso, sicurezza per i miei concittadini e condizioni dignitose per questi esseri umani ospitati a Serino.
Marcello Rocco