“Siamo alle solite, non il Covid – 19, bensì siamo qui a raccontare storie ormai vecchie e risapute. E’ ormai da molto tempo che le grida di allarme da parte della Polizia Penitenziaria si fanno sentire, ma come suol dirsi “non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire”. In questa storia, non si capisce chi potrebbe essere il sordo, l’Amministrazione Penitenziaria che pur tenendo aperta una sezione di Articolazione Salute Mentale prende atto delle decisioni dei responsabili regionali della medicina penitenziaria, inerme e del tutto impassibile, o forse gli ultimi citati i quali con immensa leggerezza decidono di lasciare aperta una sezione ove vengono ubicati detenuti psichiatrici senza la dovuta assistenza di medici specialisti (psichiatri). Intanto, mentre menti eccelse cercano il bandolo della matassa, accadono fatti di estrema gravità ai danni dei poliziotti penitenziari. Non a caso, nel pomeriggio odierno nel carcere di Sant’Angelo dei Lombardi, si è verificato un evento piuttosto increscioso ai danni di quattro poliziotti penitenziari. Nello specifico i quattro agenti, cercando di far rientrare nella propria cella un detenuto del reparto Articolazione Salute Mentale, sono stati aggrediti in malo modo da quest’ultimo tant’è che sono state necessarie dapprima le cure del presidio sanitario carcerario e successivamente indirizzati dallo stesso presso il pronto soccorso dell’ospedale cittadino per ulteriori accertamenti. Al momento i quattro poliziotti si trovano presso il pronto soccorso in attesa di eventuale diagnosi e prognosi medica. Augurandoci che per i poveri malcapitati poliziotti non vi siano conseguenze gravi, resta il fatto che un episodio del genere è dilaniante e resta scolpito nelle loro menti in quanto pur non riportando gravi problemi fisici (speriamo), potrebbero esserci conseguenze in termini di stress da lavoro correlato. Allora in tutto questo l’interrogativo principale è: perché arrivare a questi eventi? La soluzione, in maniera molto elementare, è duplice e senza alternative. Non vi sono figure professionali sanitarie tali da fronteggiare emergenze sanitarie intrinseche del reparto psichiatrico in quanto la medicina penitenziaria non è in grado di fornirle? In tal caso il reparto andrebbe chiuso, senza mezzi termini. Mancano i presupposti principali ed elementari per far sì che detto reparto funzioni e i detenuti ubicati non arrechino danni a persone o cose. Nel caso poi in cui ci fossero figure professionali mediche competenti, sarebbe il caso di assegnarne uno ad horas presso la Casa di Reclusione di Sant’Angelo dei Lombardi al fine di cercare di evitare l’evento accaduto nel pomeriggio odierno. Certo nessuno ci assicura che anche in presenza dello specialista, un detenuto psichiatrico non possa andare in escandescenza e fare danni, però resta il fatto che la mancanza di detta figura è di estrema gravità perché non può e non deve esserci sempre in prima linea la polizia penitenziaria a mediare e a cercare di parlare con i soggetti psichiatrici quando poi dovrebbero esserci figure professionali competenti! Questa sigla sindacale oltre a mostrare vicinanza ai colleghi coinvolti, si rende disponibile sin d’ora ad una eventuale assistenza per problematiche future, e fa un forte appello alle istituzioni carcerarie e ai responsabili della medicina penitenziaria della Campania affinché si riescano ad appianare tali situazioni di estrema importanza”.
Il Segretario Generale Provinciale -UilPA Polizia Penitenziaria – Franco VOLINO