L’incubo black-out, a lanciare l’allarme, già qualche mese fa, Entso-E, l’associazione degli operatori di rete europei.
Il sistema elettrico infatti a causa del picco di consumo dovuti anche all’uso dei condizionatori e al gran caldo di questi giorni potrebbe non reggere alle richieste determinando l’interruzione di energia.
“Rischi soprattutto per l’Italia centrale e il Nord” riferisce il Summer Outlook 2017 diffuso dall’associazione. Peggio del 2003. Perché qualcosa, nei nostri equilibri energetici, è drasticamente cambiato. Allora eravamo in sovracapacità produttiva, la riserva era abbondante e così la modulazione, cioè la capacità di adeguare velocemente la generazione elettrica alla richiesta.
Entso-E precisa che “i rischi sono dovuti alla ridotta capacità di generazione del nord e del centro-nord dell’Italia a causa delle recente chiusura di molti impianti e ai possibili flussi limitati nelle aree del Nord e del Sud” dopo lo stop tra il 2012 e il 2016 di impianti termo elettrici per una capacità installata circa 15 gigawatt, che ha portato la potenza totale degli impianti convenzionali da 77 a 62 GW “mentre altri 5 GW non sono disponibile a causa di restrizioni ambientali o legali”.
Terna ha previsto l’accensione temporanea di impianti in chiusura (in pre-allerta sono soprattutto le centrali dormienti nelle Marche, nel Lazio, in Calabria). Ma sono pronte a scattare anche azioni sul lato della domanda, ovvero possibili interruzioni per diminuire il carico non appena ce ne fosse bisogno. Emergenza, insomma. Che oltretutto minaccia di ripetersi sempre più spesso.