a cura della dott.ssa Francesca Grassi
Fondata dal mitico Ercole, di ritorno da un suo viaggio in Spagna, Ercolano sorge ai piedi del Vesuvio e, insieme alla vicina Pompei, è tristemente ricordata per l’eruzione del 79 d. C. che la ricoprì interamente nascondendola al mondo intero per secoli, fino a quando il principe d’Elboeuf, nello scavare un pozzo in un fondo agricolo, si imbatté in marmi e stucchi dell’antico teatro. Da allora iniziò una campagna di scavi, condotta con tecniche innovative per quei tempi (cunicoli e gallerie sotterranee) e intensificata dal re Carlo di Borbone.
Al di là della storia e del mistero che avvolgono la città vesuviana, essa è costantemente oscurata dalla sua “compagna di sventura”; in effetti la città di Pompei, sia per dimensioni che per facilità di accesso al sito, risulta più turisticamente appetibile dell’antica Herculaneum.
Eppure nulla ha potuto la forza devastante del Vesuvio contro la perfezione stilistica e l’abilità tecnica che caratterizzano il sito, data la differenza di materiali piroclastici che coprì la città. “Un tour a colpo sicuro”, così mi piace definire Ercolano, un fantasma archeologico che incanta anche il turista più svogliato. E per concludere l’escursione niente di meglio di una sosta enogastronomica alla Cantina del Vesuvio, un connubio di sapori e arte, dove il Vesuvio mostra i suoi effetti di “gigante buono”, donando il nutrimento necessario per ottenere un vino, il Lacryma Christi, che fa sì che i sensi si abbandonino al più intrigante dei piaceri, l’ebbrezza. Un’accoglienza a 5 stelle, un mix di profumi e gusti celestiali, dove il fuoco vulcanico si placa alla sola vista della ridente Capri e dell’intero golfo. L’INSOLITO TOUR