“La notte prima degli esami” è questo il titolo scelto da alcune trasposizioni cinematografiche che miravano a descrivere le vicissitudini e le preoccupazioni dei giovani maturandi italiani.
L’Esame di Maturità rappresenta per molti studenti il coronamento di cinque anni di studio, trascorsi tra gioie, paure e sacrifici. Una fase importante nella vita scolastica dello studente, che viene spesso ricordata con nostalgia e che rappresenta la “prova finale” per dimostrare di aver maturato le conoscenze necessarie per la futura carriera lavorativa e/o accademica.
Mercoledì 17 Giugno 2020, data d’inizio degli esami di maturità, si avvicina, ma come affermano molti studenti: “non ci si sente affatto maturandi”. Mai ci si sarebbe aspettati di svolgere le Maturità in quarantena e mai come quest’anno gli studenti e i docenti si sono prodigati nell’uso della didattica a distanza, pur di terminare i programmi scolastici. Numerose sono state le lamentele nei confronti delle amministrazioni e dei repentini cambi di rotta dettati dall’evolversi dell’emergenza. La stessa modalità di svolgimento della prova di maturità è stata ed è ancora oggetto di dibattito tra gli studenti e i rispettivi nuclei familiari.
Sui circa 463.133 maturandi figurano anche soggetti affetti da patologie immunodepressive e/o patologie che, ad avvenuto contagio, predisporrebbero potenzialmente ad un’evoluzione più problematica della malattia. Molta la paura anche per i propri familiari affetti da patologie, senza considerare la problematica dei membri e presidenti di commissione la cui età, gravitando intorno ai 49 anni in media, ha presumibilmente influito sull’attuale mancanza di commissari esterni.
Molte sono state le lettere inviate al Ministro Azzolina da parte degli studenti che suggerivano di evitare lo svolgimento in presenza dell’esame e di valutare la carriera scolastica pregressa utilizzando il credito accumulato nel triennio scolastico. Preoccupazioni e suggerimenti per limitare il numero di contagi sono stati ampiamente diffusi tramite i canali social, strumento preferenziale della nuova generazione di maturandi per esprimersi e confrontarsi.
Una condizione non facile quella vissuta tanto dal corpo docenti quanto dal corpo studentesco, poche le certezze e troppe le fake-news. Ci si appresta in tutta Italia a sostenere la Maturità in presenza, ma come affermano gli studenti del Liceo delle Scienze Umane G. Carducci di Casamarciano: “Il nostro Liceo è diventato per noi come una seconda casa, i nostri compagni e i nostri professori come una seconda famiglia. Siamo stati privati degli affetti di casa e della nostra famiglia, pretendiamo almeno di essere ascoltati!”
Miriam Petraglia