Parla Luca, uno dei giovani irpini che ha lasciato la Lombardia, esattamente il comune di Codogno dove si è sviluppato il primo focolaio del Coronavirus. Lì il giovane irpino insegna e venerdì era tornato nel suo paese in ferie. Da un paio di giorni sè sotto il riflettori dei mass media, dei giornali, dei social e quant’altro. Ci ha contattato per raccontare la sua verità.
Quando sei partito da Codogno eri a conoscenza dell’ordinanza di non poter lasciare il paese perché focolaio del Coronavirus? Assolutamente no, c’erano voci di probabili chiusure di attività commerciali ma ho avuto la certezza solo quando ero in viaggio. Tornavo a casa per ferie. Solamente sabato è stato poi reso tutto ufficiale quando io ero già a casa.
Quali mezzi di trasporto hai utilizzato per tornare a Taurano? La macchina, e soprattutto non mi sono nemmeno fermato a fare sosta.
Quanto hai saputo che non potevi lasciare Codogno? Sabato in via ufficiale e sabato in tarda serata poi è stato fatto il Consiglio dei Ministri, quando io stavo già a casa.
Giunto a Taurano con chi hai avuto contatti? Mia mamma e basta perché ho saputo della situazione e ho iniziato di mia spontanea volontà a non avere contatti, non ho girato per il paese e ho soltanto parlato a distanza con la mia ragazza, io dalla macchina e lei da dentro casa.
Sei stato sottoposto al tampone per accertare la tua eventuale positività? Assolutamente no, avendolo richiesto già sabato.
Quindi adesso sei in quarantena ma senza che ti sia stato fatto alcune esame? Si, ma entro stasera si saprà se me lo faranno o meno, tutto questo perché sto facendo pressione io agli organi competenti.
In queste ore sei soggetto a un bombardamento mediatico cosa ti da più fastidio? Le informazioni sbagliate che emanano giornali e telegiornali, sostenendo che io sia scappato dalla quarantena e che sono sospetto caso senza neanche avermi fatto un accertamento.
Sei in contatto con i tuoi colleghi di Codogno cosa ti dicono, quale è la situazione in paese? Certo, loro nel Paese posso uscire fuori, non però dal comune. Solo ieri sono iniziati i cordoni di sicurezza con posti di blocco per impedire di uscire fuori dal paese.
Stare in quarantena come ci si sente? Di certo non bene, soprattutto per una persona che scende nel suo paese natio poche volte l’anno. I disagi sono tanti anche dal punto di vista personale e di immagine, perché come già detto in paese sono diffuse voci non veritiere
Pensi che si stia facendo una cattiva informazione e soprattutto, i tuoi amici di Taurano cosa dicono, ti rincuorano o ti hanno allontanato? I miei amici mi sono vicini mi chiamano costantemente e sono a stretto contatto telefonico con il sindaco Salvatore Maffettone che mi ha fornito tutto il suo supporto.
Finita la quarantena tornerai a Codogno per riprendere la tua attività o hai paura? È prematuro rispondere a questa domanda perché tra 15 giorni non sappiamo ancora se la situazione si stabilizzerà o meno. Vorrei sottolineare che sono stati messi in quarantena la famiglia della mia ragazza senza che io abbia avuto contatto con loro e che non sono stati chiamati dall’Asl per ricostruire con chi hanno avuto contatti.
Grazie Luca per la tua testimonianza. Grazie a voi per la disponibilità