La scomparsa di Fabrizio Frizzi nella notte tra il 25 e il 26 marzo scorso ha suscitato un’enorme e decisamente straordinaria partecipazione popolare. Del presentatore sono state esaltate, oltre all’innegabile simpatia, l’umanità, l’educazione, la disponibilità e la grande bontà d’animo, bontà che l’aveva portato, fin da ragazzino, ad organizzare attività di volontariato, quando era già famoso a donare il midollo osseo ad una ragazza, Valeria che era affetta da leucemia – e che in questo periodo lo ha ricordato commossa -, a collaborare con l’UNITALSI e come conduttore a presentare storici programmi benefici come Telethon e La partita del cuore.
Non è azzardato dire che a Frizzi sia stata messa l’aureola sulla testa più che a qualsiasi celebre personaggio dopo la sua scomparsa, tanto che qualcuno ora sostiene che potrebbe addirittura diventare santo, grazie al consenso popolare che ha saputo attirare attorno a sè. Lo dice anche un sacerdote, il postulatore Romano Gambalunga, interpellato dal settimanale “DiPiù” di Sandro Mayer.
Don Gambalunga ha affermato che “di sicuro questo consenso popolare così contagioso” attorno a Fabrizio Frizzi, “può essere interpretato come fama di santità”, “un primo segnale importante per aprire un processo di canonizzazione”.
Sulla base di ciò, il sacerdote, anche lui meravigliato e “stimolato come postulante” dall’affetto che circondava Frizzi, e che ora ne circonda il ricordo, ritiene “possibile” che il presentatore venga in futuro canonizzato: il fatto che sia stato un personaggio dello spettacolo e che abbia lasciato l’ex moglie Rita Dalla Chiesa per “scappare” con un’altra donna, insieme alla quale tuttavia era rimasto solo per un breve periodo; il divorzio dalla stessa Dalla Chiesa, con la quale tuttavia aveva costruito poi un ottimo rapporto di amicizia, e il fatto che avesse avuto una bambina quando non era ancora sposato con la sua seconda moglie, Carlotta Mantovan, secondo don Gambalunga non dovrebbero ostacolare il processo.
Il prete ha affermato di sentirsi “toccato dal popolo che ha eletto Fabrizio come esempio di bontà” e che si rivolge a lui come un parente – sia molti vip che l’hanno conosciuto, che molta gente comune che l’aveva visto in TV fino a poche ore prima che morisse, hanno detto di vedere in lui un fratello -. Addirittura per alcuni è diventato quasi una figura da pregare, perchè offra un aiuto, infonda pace e serenità – nei giorni della sua scomparsa, molti lo avevano definito “il combattente col sorriso”, per come aveva affrontato anche la sua malattia -.
Insomma, il “furor di popolo”, conclude don Romano Gambalunga, potrebbe portare il conduttore de “L’Eredità” agli onori degli altari – ricordiamo semplicemente “santo subito” che gridò la piazza ai funerali di Giovanni Paolo II -, ma il religioso avverte “è una strada lunga”. Vedremo.