In riferimento al programma televisivo “Grande amore”, andato in onda su Rai 3 ieri domenica 28 aprile 2019, nel quale è stata usata la coppia Tenco-Dalida per trattare gli argomenti della fragilità umana e del bipolarismo di una coppia vivente, ci corre l’obbligo di contestare questo strumentale parallelismo, l’inesattezza delle notizie diffuse dal network e la vetustà delle informazioni relative alla figura di Luigi Tenco che l’emittente televisiva continua a proporre all’opinione pubblica fuorviandola dai fatti veri della sua vita.
Pur nutrendo un sentimento di rispetto per le difficoltà umane e psicologiche che vengono ammesse dagli altri personaggi descritti nella puntata sopra citata, per quanto riguarda la vita di Luigi Tenco invece dobbiamo ricordare e sottolineare alcuni fatti assolutamente indiscutibili: 1) non esistono sue ammissioni di azioni autolesioniste; 2) il suo corpo fu trovato privo di vita per colpo di arma da fuoco; 3) la notizia del presunto suicidio fu diffusa (?) prima di ogni indagine della Polizia; 4) la Procura della Repubblica, senza ulteriori indagini, nel 1967 decretò la morte per suicidio soltanto cinque mesi dopo il ritrovamento del corpo esanime. Pertanto, oltre ai dubbi del caso, riteniamo oggettivamente non comparabile l’animo e soprattutto la vita di Luigi con le fragilità attribuite agli altri personaggi del programma televisivo citato.
A quanto sopra accennato si aggiunge l’ulteriore nostro dispiacere causato dalla sordità dell’emittente televisiva: due settimane fa circa abbiamo appreso dai mass-media il fatto che sarebbe stata realizzata una puntata dedicata a Luigi Tenco e abbiamo contattato tutti gli addetti ai lavori di questo programma, attraverso il nostro portavoce Michele Piacentini, per offrire la nostra disponibilità a dare notizie certe sulla vita di Luigi; purtroppo, però, nessuna delle nostre informazioni, date con spirito collaborativo, è stata presa in considerazione ed il risultato è stato quello di vedere riproposto un banale copia/incolla delle notizie che vennero diffuse il 27 gennaio del 1967. Notizie, peraltro, molto distanti dalle scoperte fatte nel corso dei cinquantadue anni che sono trascorsi dalla sua scomparsa e soprattutto in forte contraddizione anche con l’intervista (tagliata) che realizzò il giornalista Lello Bersani nella quale, già all’epoca, rivelava dubbi sul presunto gesto di Luigi.
Solitamente non ci esponiamo sulle produzioni audiovisive che riguardano Luigi Tenco ma a questo punto, sperando di ottenere finalmente qualche risposta, ci viene spontaneo chiedere alla Rai: 1) per quale ragione è stata tagliata l’intervista di Lello Bersani realizzata la notte tra il 26 ed il 27 gennaio 1967 ?; 2) per quale ragione si dice che non si trovano le riprese del Festival di Sanremo del 1967 ?; 3) per quale ragione, dopo cinquant’anni, ancora si usa tagliare le scene di film o di documentari nelle parti che riguardano Luigi Tenco ed il Festival del ‘67 (il film “Dalida” andato in onda in Rai a febbraio 2017 subito dopo il Festival risulta tagliato di circa 20 minuti rispetto alla versione integrale reperibile sul mercato francese) ?; 4) per quale ragione, sempre nel 2017, è stato tagliato persino lo spot televisivo di lancio del film “Dalida” e proprio nelle scene di Luigi Tenco e di quel Festival, man mano che si avvicinava il Festival di Sanremo del 2017 ?
Riteniamo offensivo, dal punto di vista umano, morale e dell’immagine, l’atteggiamento che l’ente Rai riserva alla figura di Luigi Tenco quando con alcuni documentari insiste a diffonderne, direttamente o indirettamente, un’immagine deviata dalla realtà e dallo spirito che aveva. Per questo motivo crediamo più che legittimo dubitare persino su qualche “disegno” a noi ignoto, forse teso a salvaguardare chissà quali interessi, che preme per la sua denigrazione umana ed artistica e che ovviamente non possiamo accettare. Così come non possiamo accettare che la sua moralità, la sua generosità ed i suoi pensieri a favore delle persone meno fortunate possano essere condannati da questo tipo di comunicazione di massa di cui si può far forte un network televisivo.
Pertanto chiediamo la immediata rettifica delle notizie diffuse attraverso il programma “Grande amore”, andato in onda ieri sera su Rai 3 senza alcuna autorizzazione per ciò che è di nostra pertinenza. In particolare chiediamo la rettifica delle notizie relative alla sua presenza a Parigi, alla sua vita a Roma, ai suoi legami con la cantante Dalida, alla creazione della canzone “Li vidi tornare”, alla sua partecipazione al Festival del 1967, al ritrovamento del suo corpo e all’inopportunità del parallelismo tra la sua vita e quella degli altri personaggi del programma in questione.
Nonostante tutto, come usiamo fare con tutti coloro che intendono avere notizie sulla vita di Luigi, restiamo a disposizione per fornire qualsiasi informazione di nostra conoscenza utile a futuri sani progetti.
Famiglia Tenco