Ogni giorno ha la sua fake news. Nessuno viene risparmiato dalla fabbrica delle falsità. L’ultimo caso riguarda Josefa, la migrante salvata dalla Open Arms dopo che aveva passato quasi quarantotto ore in acqua. Contro di lei è stata architettata una vera e propria campagna social anti migranti. Le hanno detto che era un’attrice, che il suo salvataggio era una messa in scena e che le foto che la ritraevano con lo smalto sulle unghie erano la prova di un falso salvataggio.
Fortunatamente alcuni volontari e alcuni giornalisti testimoni sulla nave hanno smascherato le fake news che venivano fatte girare, dimostrando invece come la storia di Josefa fosse autentica. È l’ennesima prova che è arrivato il momento di cercare di mettere un argine a questo pericoloso diluvio di bugie. Serve un po’ più attenzione da parte di tutti: da parte degli utenti dei social, che devono riflettere e informarsi prima di condividere una notizia, e anche da parte di chi fa informazione, che deve sempre riscontrare le notizie prima di pubblicarle. Una battaglia difficile, che si può vincere. Ma solo combattendo tutti insieme. Noi ci siamo.