Allestire una macchina da spettacolo complessa come quella di Castellarte non è uno scherzo; lo sanno bene i componenti dell’Associazione Castellarte che già da diversi giorni sono al lavoro per l’allestimento dei Punti spettacolo e di tutto ciò che serve al Festival per far esibire gli artisti in totale sicurezza e consentire al pubblico la miglior fruizione possibile degli spettacoli.
La particolare conformazione del borgo medievale non è di certo comoda per chi deve trasportare tavole di legno e aggeggi di ogni genere; qui la creatività degli abitanti di Capocastello e dello staff del Festival sa trovare risposte originali per superare le salite ripide e gli stretti vicoletti, le scalette e le dimensioni degli spazi e trasformare completamente il borgo in un grande “palcoscenico diffuso”.
Tra colpi di martello, voci di incitamento per superare con slancio gli sforzi, conciliaboli per escogitare la soluzione a problemi imprevisti, il tempo di un panino o una risata, il borgo già vive e si prepara per le tre notti magiche, dal 29 al 31 luglio, in cui si celebra la XXIII edizione del Festival di artisti di strada più amato del centro-sud dedicato quest’anno ai “Ritmi di Festa”.
Tra le tante novità di questa edizione, una riguarda il vecchio Mulino, destinato di solito ad ospitare il teatro, che quest’anno diventa una succursale del “Moulin Rouge” per accogliere gli spettacoli del collettivo capitolino “Burlesque Riot” composto da tre star del genere come: Giuditta Sin con Gonzalo De Laverga e Miss Vampfire.
Il compito di trasformare in chiave “glamour” l’austero edificio medievale è stato affidato allo scenografo Giuseppe Di Giovanni, che ha pensato di rivestirlo di moderni led creando un’installazione di grande impatto. “La storia del Mulino abbandonato, come un tempo era tutto il borgo – spiega lo scenografo – è comune a tanti beni artistici italiani, sospesi tra inerzia o eccessivo controllo e perciò morenti. L’idea che avrebbe ospitato uno spettacolo di burlesque, provocatorio per definizione, mi ha stimolato; il budget ridotto è stato uno stimolo ulteriore a completare il progetto nonostante tutto. Installeremo delle strutture in plastica semitrasparente retroilluminate con led colorati e collocate sulle pareti del mulino. Questo lavoro è stato per me un modo per rivivere la vicinanza con il compianto Antonio Ippolito, che dell’allestimento di Castellarte era sempre un protagonista assoluto, per la capacità di impegno e la passione che sapeva mettere in ogni cosa che faceva”.
Nella zona del Mulino ci sarà anche la possibilità di aiutare i migranti ospitati delle strutture di Mercogliano. L’Associazione Castellarte infatti ha acquistato dei cappelli di paglia, che i migranti hanno decorato con le cromie e i grafismi delle loro terre. Il ricavato della vendita andrà all’Associazione Comunità Accogliente, che lo utilizzerà per aiutare questi ragazzi, già lo scorso protagonisti a Castellarte che, infatti, fu dedicato proprio al tema della “Dis-Integrazione”.
La XXIII edizione di Castellarte – dedicata a “Ritmi di Festa”, il volume dell’antropologo Paolo Apolito – si svolgerà dal 29 al 31 luglio e vedrà in scena i seguenti artisti: Koom Koom Theater (Israele), gli Elabö (Germania), Creme & Brulée (Italia-Canada), i Fivequartettrio, I Nipoti di Bernardone, Andrea Farnetani, (Vincitore del Pavè d’Or” al Festival de Artistes de Rue de Vevey 2014); Fraser Hooper (Nuova Zelanda), clown vincitore delle Olimpiadi dell’arte di strada, i Poterìco,I Musicanti del Vento,The Shak & Speares, i Baro Drom Orkestar, la Bandragola Orkestar, Antonio Sorgentone, i Kafka sulla spiaggia, i Burlesque Riot (Giuditta Sin, Gonzalo De Laverga, Miss Vampfire).
Oltre al sito www.castellarte.it, le informazioni sul festival sono disponibili grazie all’app per smartphone Castellarte Next Fest, scaricabile su Google Play. Le Aree del Gusto e le esposizioni artigiane curate in sinergia con la CNA Avellino completano l’offerta del Festival che è stato selezionato per il Premio Italive.it (per votare www.italive.it).