Il Comune di Casamarciano non ha rilasciato alcuna autorizzazione per lo svolgimento della “Festa del Giglio” sul suo territorio, così rispettando il Protocollo d’Intesa siglato con il Comune di Nola per la protezione del simbolo della festa dedicata a San Paolino. La “ballata” svoltasi al Rione Gescal domenica 26 aprile non aveva ricevuto alcun placet.
In data 10 febbraio 2015, l’ente ha ricevuto richiesta dal “Comitato Rione Gescal 2015” per lo svolgimento di una manifestazione con costruzione del giglio presso piazza Alessandro Volta e successiva “ballata” dello stesso il prossimo 3 maggio 2015. Alla richiesta, regolarmente protocollata, il Comune ha risposto subordinando l’autorizzazione al placet del sindaco di Nola, vista la sottoscrizione del Protocollo d’Intesa tra i due Comuni. Successivamente, con nota del responsabile Affari generali del 31 marzo 2015, è stato interpellato il primo cittadino di Nola Geremia Biancardi ma al momento non è giunta alcuna risposta. Infine lo stesso Comitato festa, in data 20 aprile 2015, ha rettificato la richiesta del 10 febbraio specificando che si sarebbe trattato di una mera “manifestazione ricreativa con musica e degustazioni”, senza giglio.
“Il mio ente– spiega il sindaco Andrea Manzi– non ha concesso alcun placet, Né lo avrebbe mai concesso perché ha siglato un accordo con il Comune di Nola che intende rispettare e far rispettare come dimostra la corrispondenza tra Comitato ed uffici competenti e il fatto che non avevo dato disponibilità a far ballare un giglio alla Gescal, ritenendola una violazione al patto che ho firmato con convinzione. Quanto successo in seguito non dipende quindi da questo Comune che non ha mai inteso derogare ad un accordo né strumentalizzare un simbolo come il giglio per fini elettorali. Il controllo sullo svolgimento delle manifestazioni inoltre non compete al sindaco ma agli organi di vigilanza sul territorio. Per questo abbiamo deciso di avviare una indagine amministrativa per verificare le responsabilità per quanto accaduto e chi ha sbagliato pagherà, compreso il Comitato che ha svolto attività non autorizzata. E’ anche vero però che se si vuole tutelare un patrimonio culturale forse è il caso di pensare a forme più incisive perché è assurdo che in diversi territori del Nolano questo protocollo non venga rispettato”.