Il 2 Giugno 2019 si è celebrato a Saviano il 73° Anniversario della Festa della Repubblica e degli Italiani. In questo giorno si commemora lo storico referendum attraverso il quale gli italiani scelsero la Repubblica al posto della Monarchia. In ogni città, in ogni paese o borgo dell’Italia si festeggia la Repubblica e si sventola il Tricolore. La nostra Patria, prima di essere tale come oggi, ha vissuto varie vicissitudini: dalle origini di Roma che fu per lunghi secoli dominatrice del mondo, ai tempi oscuri del Medioevo, quando i popoli barbari ci tolsero ogni primato civile, frantumando il nostro impero e signoreggiando sulle nostre terre e giù fino ai giorni eroici del Risorgimento, quando riuscimmo a liberarci dal selvaggio straniero e a ricomporre la patria in una nazione libera ed indipendente. Fu allora il preludio ad una vita più umanitaria e sociale. La Monarchia venne sostituita da una forma Repubblicana e da tale regime nasce la Costituzione con la quale si regolano i diritti e i doveri dei cittadini italiani e si gettano le basi per la nostra vita di pace. Tali avvenimenti sono stati commemorati stamattina in ogni piazza d’Italia e anche a Saviano in Piazza Vittoria nello spazio adiacente al Monumento dei Caduti, alla presenza di una rappresentanza Comunale tra cui il Vice Sindaco Mar.llo Carmine Addeo, Le Ass. Prof.ssa Lucia Liguori e Dott.ssa Mariangela Notaro, le Autorità Militari e il gruppo Comunale di Saviano della Protezione Civile. La cerimonia, guidata da Michele Perretta, ha avuto inizio con l’alzabandiera, la deposizione della corona d’alloro al Monumento dei Caduti e un serto al Milite ignote da parte del Sindaco Dott. Carmine Sommese. Sono intervenuti, poi, con i saluti, le riflessioni e i valori storici della Repubblica Italiana, il Mar.llo Nicola Sabatino, Reduce Combattente, la Dott.ssa Virginia Strocchia, Presidente del Consiglio Comunale di Saviano e il Primo Cittadino di Saviano, che hanno ribadito i principi fondamentali della libertà e dell’Unità nazionale ricevuta dagli antenati, in cambio del sacrificio della loro vita. (Pasquale Iannucci)