È Giosuè Ruotolo, 28 anni, originario di Somma Vesuviana (Napoli), l’assassino dei fidanzati di Pordenone. Fu lui, la sera del 17 marzo 2015, a esplodere i sei colpi di pistola che, nel parcheggio della palestra di via Interna, uccisero Trifone Ragone, 28 anni, di Adelfia (Bari), suo ex coinquilino e commilitone alla caserma De Carli di Cordenons (Pordenone), e Teresa Costanza, 30 anni, assicuratrice milanese di origini siciliane, trasferitasi per amore con lui in Friuli.
A stabilirlo, dopo una camera di consiglio durata due giorni interi, è stata la Corte d’assise di Udine, con il verdetto pronunciato alle 15.37 di oggi. “Ergastolo con due anni di isolamento diurno”, ha scandito il presidente del collegio giudicante, Angelica Di Silvestre, nell’affollata aula di giustizia dove, dal 10 ottobre 2016, pubblica accusa, parti civili e difesa si erano misurate in un dibattimento particolarmente difficile, per essersi sviluppato su elementi processualmente indiziari.
Affiancato dai difensori, gli avvocati Giuseppe Esposito e Roberto Rigoni Stern, Ruotolo ha ascoltato la lettura del dispositivo soffocando le lacrime. Alle sue spalle, con il volto chino e contrito,il padre Alfonso e il fratello Giovanni. Sul banco opposto, il pm Pier Umberto Vallerin e tutti i legali di parte civile, che hanno visto pienamente accolte le rispettive richieste di condanna e risarcimento dei danni.