Firenze, sarà a giugno il primo raccolto legalizzato della marijuana contro il dolore

Firenze, sarà a giugno il primo raccolto legalizzato della marijuana contro il dolore

A un mese dall’inizio della coltivazione le piantine sono già abbastanza alte e forti. Manca poco al raccolto delle prime dosi di marijuana prodotta dalla Stato e all’Istituto farmaceutico militare di Firenze sono soddisfatti di come stanno procedendo le cose. Visto che una volta staccati, i fiori dovranno essere essiccati e poi confezionati, si stima di poter inviare le prime confezioni alle Regioni dalla metà di giugno in poi.

La serra è di 300 metri quadrati ma al momento contiene solo 50 piante, perché si è voluto inizialmente provare come funziona il sistema messo in piedi dai militari. «A regime l’idea è quella di arrivare a crescere 1.200 piante, che daranno tre raccolti ogni anno – spiega il generale Giocondo Santoni che per l’Agenzia industrie difesa è a capo del business unit farmaceutico – Stiamo facendo esperienza, dopo il raccolto ci saranno da condurre accurati controlli di qualità sul prodotto, che sarà di proprietà del ministero della Salute». Essendo usata per scopi curativi, la cannabis andrà considerata come un farmaco, e quella che uscirà dallo stabilimento di Firenze dovrà avere un costante rapporto tra il peso e la quantità di principi attivi, thc e cbd, che devono rappresentare il 5-6% del totale. Alla fine i militari produrranno circa un quintale di fiori essiccati all’anno. E in futuro le quantità potrebbero crescere, perché la domanda sembra destinata a salire, visto che la cannabis è considerata utile contro le sofferenze di chi ha dolori causati da malattie gravi come ictus e cancro ma anche da problemi neurologici.  E così a Firenze gli spazi destinati alla coltivazione potrebbero addirittura triplicare.
Oggi la marijuana viene acquistata dalla Regioni, e la Toscana è stata tra le prime a farlo, in Olanda a un prezzo di circa 15 euro al grammo. Il farmaceutico militare permetterà di risparmiare e anche di non avere più i problemi con l’approvvigionamento. Sono stati il ministero della Salute e della Difesa a coinvolgere la struttura fiorentina nella produzione.