Tra gli oltre 130 emendamenti approvati nella notte tra venerdì e sabato dalla Commissione Bilancio del Senato manca all’appello la ventilata proroga al 30 novembre della sospensione della riscossione coattiva. Così se da una parte i contribuenti Isa avranno più tempo per pagare le tasse dall’altra l’agente pubblico della riscossione è pronto a rimettersi in moto. Partiranno 9 milioni di cartelle esattoriali e il fisco potrà riprendere i pignoramenti su stipendi o pensioni o sui crediti vantati dalle Aziende. Insomma in piena crisi una situazione drammatica e deplorevole, di cui il Governo non vuol tenere conto. Era necessario prevedere un piano straordinario di rientro dei debiti tributari, maturati al 15 Ottobre 2020, attraverso l’abbattimento del sistema sanzionatorio e un esborso finanziario mensile non superiore al quinto del reddito del contribuente o dell’utile dell’impresa su una media degli ultimi tre anni. Invece no. Lor signori del MEF, dell’Agenzia delle entrate e dell’Agenzia delle entrate riscossione con questa azione, non considerano che far fallire migliaia di attività produttive e mettere nelle mani degli “usurai” criminali tante famiglie e contribuenti, non costituisce una sana politica di Governo, specie nella fase del primo post Covid e di fronte al rischio del ritorno della pandemia. Intanto lo Stato “muscoloso” è pronto, soprattutto ad attuare politiche contro le imprese e gli italiani. Fermatevi, questo è l’appello che attraverso il presidente nazionale Carmelo Finocchiaro, lancia Confedercontribuenti. Il fallimento delle imprese e la crisi delle famiglie e dei contribuenti, costerà molto di piu’ dell’applicazione di una saggia politica fiscale.