Gli attivisti del movimento #fiumeinpiena tornano a far sentire la loro voce: “Il Decreto per la Terra dei Fuochi, appena varato dal Governo, è insufficiente per risolvere davvero il dramma dei territori avvelenati”. Il movimento non è nato solo per protestare ma anche per formulare proposte concrete per risolvere i problemi relativi alla terra dei fuochi. “Quella dell’invio dell’esercito – affermano gli esponenti del gruppo – è stato il primo annuncio ufficiale del Governo dopo il 16 novembre, una prima risposta che è stata l’esatto opposto di ciò che chiedevamo, per questo abbiamo organizzato questo presidio: per ribadire che troppo spesso, in Campania, mettere in campo zone militari ha significato solo renderle invalicabili per i cittadini, negare l’accesso ai cittadini ma lasciare campo libero ad illeciti perpetrati da industria deviata e camorra sotto l’occhio dello Stato” Poi è giunto anche l’annuncio dell’approvazione del Decreto Terra dei Fuochi. Un decreto che il Movimento reputa assolutamente insufficiente e che ha più il sapore della propaganda, della risposta mediatica rispetto alle proteste di questi ultimi mesi: “manca un’organicità rispetto alla valutazione delle problematiche ambientali e alle misure da adottare per risolverle – ci spiega ancora il giovane attivista – perché tratta i temi in maniera solo parziale. Approfondiremo ancora di più lo studio del decreto, ma appare chiaro che lancia “l’emergenza bonifiche” senza bloccare in maniera consistente quello che è il reale problema dei traffici e degli sversamenti illeciti per i quali non si evince una vera misura di contrasto”. Tasto dolente sono, appunto, le bonifiche: “Non sono chiare le modalità con cui verranno eseguite e gli unici fondi di cui si parla sono quelli per lo sviluppo del Sud e ci sembra assurdo toccare risorse destinate allo sviluppo di questo territorio già così devastato.