Si deve al senso di accoglienza di una famiglia flumerese se anche quest’anno sono arrivati in paese i bambini Saharawi ( originari dell’ex – Sahara occidentale spagnolo ), invitati a trascorrere un breve periodo di vacanza in Italia.
I bambini, insieme ai loro accompagnatori, hanno trascorso ieri una giornata a Flumeri, presso il Dott. Mario Lena, un medico sempre all’avanguardia nell’ambito sociale , il quale ci ha dichiarato
“ quella di oggi è stata una giornata indimenticabile . Abbiamo avuto la possibilità di aprire le porte della nostra casa a nove bambini provenienti dal deserto del Saharawi con i loro accompagnatori . Un popolo quello Saharawi, con una dignità eccezionale a cui da oltre quarant’anni viene negata la propria terra e che vive in esilio nelle tendopoli dell’estremo sud del deserto algerino. Combattono in modo pacifico per avere la loro terra, e per farlo non hanno scelto la via delle armi. Nel nostro piccolo abbiamo cercato di offrire loro un momento di gioco e di solidarietà all’insegna dell’affetto e della spensieratezza , valori che dovrebbero essere garantiti a tutti i bambini , ma ,che spesso vengono loro negati.Tutto ciò è stato possibile grazie all’impegno di mia moglie Filomena, che da ormai cinque anni fa parte come volontaria dell’associazione Vita e sovraintende all’accoglienza dei bimbi , che ogni anno arrivano nel nostro paese, sia dal punto di vista del programma in generale, che dal punto di vista culinario , nel rispetto delle loro tradizioni, per farli sentire davvero accolti. Un ringraziamento va anche a tutti coloro che hanno condiviso con noi questa iniziativa e alla direttrice del centro “Family Park l”Isola che non c’è” di Flumeri- Mariolina Garofalo “ che ha messo a disposizione dei giochi per far divertire i bambini. Un piccolo gesto che sottolinea l’importanza dell’incontro come base fondamentale del nostro essere umani.
Una iniziativa encomiabile , quella di ieri 27 luglio a Flumeri, che fa onore al paese e all’Irpinia . Questa da sempre terra di passaggio e dell’accoglienza.
Carmine Martino