Sono anni, che denunciamo l’inquinamento ambientale di Valle Ufita e del suo fiume, in special modo, il tratto ricadente nel Comune di Flumeri.
Materiali di vario tipo, sono giacenti da tempo e altri abbandonati di recente, sulla sponda del fiume che scorre lungo l’intera Valle Ufita, da cui il fiume prende il nome.
Il territorio, è fortemente deturpato in vari punti, da materiali abbandonati: gomme di camion interrate, cassette di polietilene e gomme di trattore, poltrone di salotto, damigiane di vetro con custodia di plastica, bidoni di plastica , blocchi di calcestruzzo, residui di lavori stradali, discarica di materiali derivati da scavi.
Il degrado ambientale, si nota anche dall’abbattimento in più tratti di alberi abbattuti per far legna, tra cui anche di alto fusto che, andrebbero salvaguardati per dare maggiore ossigeno alla valle, in cui ci sono piccole e grandi industrie operanti.
Inoltre in Valle Ufita, c’è anche il depuratore ASI, che sversa le sue acque depurate nel fiume Ufita, e proprio a valle di esso, nel tratto di confluenza con il fiume si notano bolle di schiuma bianca galleggianti sull’acqua. Tutto ciò è preoccupante , ma, non del tutto sorprendente.
Per arrestare il degrado ambientale in atto, occorre l’installazione di fotocamere nei tratti di accesso alla strada poderale, che fiancheggia il fiume lato l’area industriale. Questo, darebbe modo alle autorità competenti, di avere un monitoraggio continuo dell’area. Altrimenti, le persone continueranno ad abbandonare in modo selvaggio, rifiuti di ogni genere.
Però, ci vorrebbe anche una campagna provinciale, che miri a portare all’attenzione dell’opinione pubblica, il problema dell’inquinamento ambientale delle aree interne della nostra Provincia di Avellino, quelle dei fiumi e i suoi alvei. Questo è compito della politica, delle istituzioni in generale , delle autorità preposte al controllo, coinvolgendo anche la scuola e le associazioni del terzo settore.
Carmine Martino