Il 25 aprile 2024 a Flumeri, è iniziato in primissima mattinata, con la deposizione di una corona di alloro, al monumento dei caduti di tutte le guerre, da parte dell’ Amministrazione Comunale di Flumeri.
Ha fatto seguito, alle ore 10.30 un convegno organizzato dal locale circolo ARCI di Flumeri, presso l’aula San Rocco, messa a disposizione come solito, dalla omonima confraternita ; dal titolo “La Liberazione dal nazifascismo: il ricordo e l’insegnamento“.
Ha introdotto e coordinato il dibattito, Rossella Iacobucci, Presidente ARCI Flumeri. Sono altresì intervenuti : Raffaele ( Lello ) Masucci, vice Sindaco di Flumeri , Alessandra Aufiero, Docente di Storia dell’ Arte – ARCI Flumeri, Gerardo Magliacano, Docente di Lettere e scrittore e Don Claudio Lettieri, Parroco di Flumeri e Trevico.
L’importanza della memoria, è stata espressa nel suo intervento dal vice Sindaco Masucci ; “ la resistenza è stata innanzitutto una rivolta morale prima che militare. Ha rappresentato, cioè’ un comune sentire, un sentimento diffuso nelle coscienze, che si è poi tramutato in diverse forme di opposizione. La lotta per la libertà, nasce quindi da un desiderio intimo, da una necessità che rivela quanto l’essere liberi costituisca, una parte integrante dell’animo umano. Dai nostri padri e dai nostri nonni, dobbiamo imparare ad evitare le polemiche sterili e lavorare per questo importante comune obiettivo. Preservare le conquiste democratiche e insegnare alle nuove generazioni il vivere nel rispetto dei valori costituzionali, che ben rappresentano tutte le conquiste della resistenza “.
Molto interessanti, ma più marcati da ideologia politica, sono stati gli interventi dei Docenti Aufiero e Magliacano, i quali, ciascuno per il proprio sentire hanno messo in evidenza: Aufiero l’inizio dell’ antifascismo in concomitanza con la nascita dello stesso e il suo progredire. E, Magliacano di un antifascismo militante, senza se e senza ma.
A margine dell’evento abbiamo chiesto a Don Lettieri: Lei ha parlato di indifferenza e pregiudizio ? “ nell’indifferenza e nel pregiudizio non ti senti più libero, ma ti senti ostacolato e nell’ostacolo o negli ostacoli subentra anche la paura di esprimersi o anche di mettere in evidenza la propria dignità o la propria libertà. E questo, non è positivo perché l’uomo deve sentirsi libero di poter dire la sua. Quando ci sono queste due realtà negative l’uomo non è così. Gli sbagli del passato, non devono più ripetersi, ma questo lo si può far capire con queste tavole rotonde. Ma la partecipazione è anche fondamentale e quando tu vedi che si organizzano questi convegni e poi non c’è partecipazione ci resti anche male. Perché, questo fa capire, che c’è, un disinteresse nei confronti di quello che stiamo vivendo o di ciò che si è vissuto “.