“La vera politica si fa tutelando gli interessi dei territori: in un’area a forte vocazione castanicola dobbiamo mantenere alto il livello di guardia per la tutela del castagno, che da occupazione in Irpinia ad oltre tremila addetti, per rilanciarlo come prodotto di eccellenza sui mercati internazionali”. Lo afferma Pietro Foglia, Presidente del Consiglio Regionale della Campania, concludendo a Volturara Irpina il convegno su “Agricoltura e turismo rurale: progetti per l’Irpinia e per l’occupazione giovanile”, organizzato da Rosa Pizza, che ha visto la partecipazione, tra gli altri, del consigliere provinciale Antonio Aurigemma, del sindaco di Volturara Marino Sarno e del responsabile provinciale di Coldiretti Gerardo Palladino.
“Per combattere il flagello del cinipide galligeno – aggiunge Foglia – la Regione Campania ha messo in campo iniziative quali la Legge regionale n. 12 del 21 maggio 2012, che ha stanziato risorse per potenziare la lotta contro il cinipide, o le risoluzioni adottate dalla Commissione Agricoltura, da me presieduta, per sollecitare altre forme di lotta al parassita del castagno, sperimentando anche l’utilizzo di prodotti consentiti nell’agricoltura biologica. In particolare, per il sostegno ai lanci dell’antagonista, la Regione è intervenuta con un fondo di 400mila euro, ma è necessario estendere queste interventi a tutela delle coltura non solo sui terreni privati, ma anche sui boschi cedui e sulle aree abbandonate, utilizzando, a tal fine, le opportunità offerte dalla Legge Regionale 10/2013, che punta al rilancio del settore agricolo ed alla valorizzazione dei suoli rurali attraverso la loro concessione a imprenditori agricoli, in particolare giovani”.
Per l’Agricoltura campana il Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 mette in campo risorse per 1,8 miliardi di euro, da investire per la valorizzazione dei prodotti d’eccellenza e il sostegno alle filiere agroalimentari. “L’agricoltura diventa remunerativa – conclude il Presidente del Consiglio Regionale – solo se affiancheremo, sul nostro territorio, le industrie di trasformazione. Per raggiungere questo obiettivo e tornare ad essere competitivi sui mercati internazionali dobbiamo creare sistemi di filiera tra coltivatori e produttori, investendo le risorse comunitarie nell’innovazione delle nostre aziende, incentivando soprattutto l’imprenditorialità giovanile”.