“La vertenza dei forestali e delle comunità montane va risolta in tempi certi e rapidi. Finora, da parte della Giunta regionale, abbiamo ricevuto solo silenzio e omissioni, con una serie di incontri fissati e successivamente rinviati. La Giunta si è pure sottratta al disegno di riforma per trasformare gli enti montani in unioni dei comuni. Oggi la priorità è di spingere affinché vengano definite le misure che servono per recuperare, almeno in parte, le somme disponibili”.
Così i consiglieri regionali PD D’Amelio, Pica Abbate e Esposito, a margine della conferenza stampa indetta dal Gruppo Pd Regione Campania, per illustrare le proposte dei democratici.
“Siamo consapevoli – sottolineano i quattro consiglieri d’opposizione – che siamo agli sgoccioli della legislatura, ma è necessario che Caldoro compia un atto formale per sbloccare i fondi europei già stanziati per questo comparto. Degli ottanta milioni di euro previsti per le comunità montane, infatti, negli ultimi cinque anni sono stati spesi neppure il 50%”. La totale mancanza di dialogo e collaborazione della Giunta Caldoro rispetto alle difficoltà delle comunità montane che non possono essere trascurate”.
“Non è un’iniziativa pre elettorale – ha poi precisato D’Amelio – sono cinque anni che diciamo queste cose. La difesa del suolo, la prevenzione del rischio idrogeologico vanno di pari passo con il lavoro prezioso degli idraulici-forestali. Per questo occorre investire i fondi ordinari della Regione, oltre che le risorse europee. Un primo segnale va dato già nel collegato alla finanziaria che è in discussione in commissione bilancio”.
Mentre sulla annosa vertenza della forestazione in Campania: “Chiediamo che la Regione risponda almeno agli addebiti che le sono stati mossi. E’ finito il tempo delle promesse, servono azioni concrete e il primo passo è recuperare le risorse e fare una programmazione seria. Il nostro territorio, per il rischio idrogeologico cui è esposto e per le caratteristiche orografiche, non può prescindere dagli operatori forestali”.
In conferenza stampa è intervenuto poi Vincenzo Luciano, Vice Presidente Uncem Campania: ”Nella riforma costituzionale è prevista la trasformazione da comunità a unioni dei comuni. Siamo ormai a conclusione del mandato Caldoro e non abbiamo ancora uno straccio di riforma. La Regione – denuncia Luciano – non ha programmato e, ad oggi, macchine e lavoratori sono fermi per mancanza di risorse. Chi ne paga le conseguenze è il territorio, già martoriato dal dissesto idrogeologico.
Giuseppe Carotenuto, Flai Cgil, ha aggiunto: “Siamo disponibili ad affrontare una riforma che elimini gli sprechi, ma dobbiamo capire se questa regione vuole investire in prevenzione sulle aree interne. I lavoratori che sono scesi in piazza sono persone disperate perché hanno una situazione economica disastrosa. Chiediamo – conclude il sindacalista – solidarietà per coloro che hanno lavorato, ma non ricevuto ancora lo stipendio”.
Corrado Martinangelo, dello staff del ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, segue il tavolo nazionale sulla materia che coinvolge tre regioni: “Stiamo lavorando per chiudere un Accordo quadro per integrare, con i fondi previsti per la forestazione, le risorse del dipartimento Coesione della Presidenza del consiglio. Tutto ciò – conclude – tenendo conto dei fondi statali a disposizione della regione che non vengono utilizzati”.