Da sempre la verdeggiante piana di Forino, per dono di natura è terra di noci, castagne e nocciole visto il suo territorio sterminato di boschi a tale coltivazione. E’ da millenni che le popolazioni locali basano la loro agreste economia su tali prodotti, anche come mezzo di sostentamento familiare. Era da qualche anno però, che i cedui castagneti forinesi, ma anche le piante di noci che come si suol dire , non apportano più quella utile ricchezza alla locale economia, colpa della cosiddetta “Mosca Cinese” parassite sterminatore , vuoi per le avversioni stagionali dovute a questo nuovo sbarazzino clima in totale mutamento. Gli agricoltori locali nella totale disperazione si erano comunque prodigati, per cercar rimedio all’insetto parassita , seguendo tra l’altro indicazioni venute fuori da grandi luminari agronomi su trattamenti medico biologici da mettere in campo al fine di sconfiggere il morbo crudele. Quest’anno la situazione non faceva trasparire rosei risultati sia per castagne che per noci , colpa anche della torrida estate che davvero ha fatto tutti penare anche piante a frutto, le quali dal mese di marzo solo a settembre hanno rivisto la stilla preziosa del cielo, l’acqua. Ma chissà vuoi i trattamenti medico biologici dei coltivatori, vuoi il Buon Dio ha voluto stendere una mano pietosa sull’ubertosa valle, vuoi il continuo rigenerarsi ciclico della stessa natura, fatto sta che l’opulenza di castagne, noci e nocciole in questa bizzarra annata , nella terra dei sette colli l’hanno fatta da padrone, per la felicità e la meraviglia di coltivatori e di gente. Bastasse solo che si controllasse quel tanto in più l’abbruciamento indiscriminato dei residui vegetali saremo forse un tantino un po’ tutti più felici e sereni. Questo alle autorità preposte. DANIELE BIONDI