Degrado solo degrado visivo, strutturale, storico, ma soprattutto morale, quello che racchiude la Cappella del Santissimo Nome di Dio sita all’ interno del Cimitero Comunale di Forino. Da alcuni anni si è pensato, dibattuto in un suo recupero, ma solo parole, ipotesi, convogliate in illusioni che avvolgono la truce vicenda. Si “truce” nel vero senso prettamente morale visto che la Cappella del Santissimo Nome di Dio, ingloba nel suo catartico silenzio ben 420 salme di persone sepolte in epoche passate, vista la sua antichità strutturale, ma anche coeve le quali attendono che qualcuno gli restituisca degna memoria, prima a loro stesse, quanto a familiari ormai strappati a quella sottile carezza che per memoria, per onore erano atti a tributare. Questo da alcuni anni ormai non sta più avvenendo. Cappella sbarrata e preclusa ad ogni visitatore. Neppure il più ben minimo ed elementare salamalecco, qual’è quello di depositare un profumato fiore, un ravvicinato eterno riposo rimane possibile. In questi casi, ahimè ci rimane ancora una volta la melanconia di ricercare, trovare, individuare le ombre latitanti che da ogni parte, di ogni ragione sociale, istituzionale dovevano, potevano e devono fare, trascinando al momento nell’incognito e nell’ indecoroso estinti ed inermi familiari viventi. Daniele Biondi