La Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo (Sollemnitas Ss.mi Corporis et Sanguinis Christi) o, nella forma straordinaria del rito romano, Festum Ss.mi Corporis Christi comunemente nota con le espressioni latine Corpus Domini (“Corpo del Signore”), come in Italia, o Corpus Christi (“Corpo di Cristo”), come nei paesi di lingua inglese e spagnola, è una delle principali solennità dell’anno liturgico della Chiesa cattolica. Si celebra il giovedì successivo alla solennità della Santissima Trinità oppure, in alcuni Paesi tra cui l’Italia, la domenica successiva.
Rievoca, in una circostanza liturgica meno carica, la liturgia della Messa nella Cena del Signore (Messa in Cena Domini) del Giovedì santo. La festa venne istituita nel 1246 in Belgio grazie alla visione mistica di una suora di Liegi, la beata Giuliana di Retìne. Poi, due anni dopo, papa Urbano IV la estese a tutta la cristianità dopo il miracolo eucaristico di Bolsena nel quale dall’ostia uscirono alcune gocce di sangue per testimoniare della reale presenza del Corpo di Cristo. Anche la Terra dei Sette Colli, come da sempre avviene, ha voluto in questa Santa ricorrenza, omaggiare ” Il Signore” con i fiori piu’ belli del suo lare, con i bianchi altarini votivi ” bardati a festa” con arazzi e preziose coperte dai balconi , cimeli di famiglie locali che ancora si conservano con cura e gelosia per riservarle al ” Passaggio del Re dei Re” nell’ Ostia Santa. Quest’ anno complice il forte caldo , le funzioni religiose solo nel tardo pomeriggio hanno preso il via. Dapprima la concelebrazione eucaristica , officiata nella chiesa di San Biagio nel rione Pozzo dal clero locale Padre Pierluigi Mirra e Padre Marco Masi, successivamente alle ore 20.45 si è tenuta invece la processione eucaristica per le strade del centro cittadino fino alla Chiesa di Santo Stefano nel rione Palazza.
Il folto corteo, a cui ha preso parte anche l’amministrazione comunale, ha sfilato per le principali strade del paese dove corolle , petali di fiore, infiorate e ceri votivi, insieme al Sacro Incenso, hanno olezzato le auree brezze che leggermente discendevano dai colli circostanti. Tanti i bambini presenti angeli smaltati della cara te rra, l’ Augusto Gonfalone comunale vessillo della nostra storia. E poi anziani, giovani e famiglie, in un religioso percorso di fede ben condotto da Padre Marco Masi, primo Cirene di una Croce al quale tutti hanno di sicuro implorato qualcosa. Daniele Biondi