“Il fumetto è letteratura disegnata” ( Hugo Pratt). In questa affermazione si racchiude a piene lettere la figura di Luigi Mascolo uno degli ospiti d’ eccezione che saranno a Forino per il Primo Festival dei Piccoli il prossimo 23-24 Giugno.
Luigi Mascolo, classe 1984, ha fatto del fumetto la propria vita, seguendo un percorso accidentato ma sempre orientato verso la nona arte. Nel 2003 consegue il diploma di maestro d’arte e arredatore presso l’Istituto d’arte F. Menna di Salerno; dopo un anno all’Accademia di Belle Arti di Napoli, si iscrive alla Scuola Italiana di Comics a Napoli dove studia fumetto per tre anni e consegue il diploma di disegnatore e colorista di fumetti. Conclusi gli studi esordisce come disegnatore di due albi editi dalla Cagliostro e press: nel 2009 “L’uomo nero”, sceneggiato da Alessandro De Virgilio, nel 2011,“Nel nome di Django”, di Piero Viola, remake del film di Sergio Corbucci e ripreso successivamente dal regista e sceneggiatore Quentin Tarantino.
Dopo due anni di black out artistico, durante i quali non si estingue la sua voglia di lavorare nel mondo del fumetto, scrive, disegna e pubblica nel 2013 con la casa editrice SBAM! Comics, un breve racconto , “Il faro”. Nel 2014 pubblica il fumetto autoprodotto “Rendez- vous Noir” nel quale confluisce la sua anima romantica, un po’ ammaccata dal mal d’amore, ma riscattata dalle decadenti atmosfere parigine .Attualmente il noto artista vive a Roma . Un talento innato che fa il 70% del lavoro, il resto però è , ed è stata nel corso della vita di Mascolo tenacia, studio fiducia nelle proprie capacità e amore incondizionato per quest’arte, a prescindere dai compensi. Le atmosfere create da Mascolo sono tipicamente noir, i suoi personaggi hanno un’ aura sporca, non eroi senza macchia, ma profondamente umani nelle loro paure, sempre alla ricerca di una spiegazione, mai paghi, sempre tesi verso la verità.
I suoi soggetti subiscono l’influenza dei film Horror anni ’80 e di registi del calibro di Lucio Fulci, Dario Argento, Roman Polanski e Stanley Kubrick, ma hanno sfumature drammatiche che sottraggono la storia al dominio della cieca violenza e la consegnano al regno onirico della psicanalisi; sono, inoltre, ricchi di riferimenti cinematografici e letterari. Il suo pubblico è un pubblico leggente, che ama il cinema e la letteratura, è un pubblico che gli somiglia perché, in definitiva, molto della sua personalità contamina i suoi lavori.
I suoi sogni d’inchiostro, e chi segue le sue storie coglierà il riferimento, sono più irrequieti che mai e il suo futuro graphic novel ne realizza una parte. Dunque attendiamo con profonda trepidazione il giorno 24 Giugno per vedere all’opera questo grande artista. Da . Bio