Ci sono storie che colpiscono il cuore, l’ anima , l’ umana ragione. A volte ci chiediamo Dio dov’è , ma tante altre ci accorgiamo che ci è più vicino di quanto crediamo. Questo interrogativo Antonella Gallo originaria di Montemarano ma residente a Forino non ha mai deciso di chiederselo affidando la sua nascitura bambina alla Provvidenza celeste ed a San Gerardo. Ed il frutto è stato magnifico . Erano da poco passate le
29 settimane di gravidanza quando i medici scoprono che la bimba della Signora Antonella è purtroppo affetta da un aneurisma cerebrale. Antonella non ci pensa su una volta e con fede incrollabile , il giorno seguente, decide di recarsi a Materdomini, al Santuario di San Gerardo protettore delle gestanti e dei Bambini . Al seguito porta un bianco fazzoletto, che lo appoggia dapprima sulla statua , poi sulla sua pancia, senza toglierlo mai fino al giorno della nascita della sua bimba. La Scienza medica, i medici avevano sentenziato che solo un miracolo avrebbe potuto salvare la piccola bimba che viene alla luce dopo 34 settimane. A questo punto avviene l’embolizzazione cerebrale seguite a ben otto ore di intervento chirurgico. Antonella tra le sue mani regge il rosario di San Gerardo e la statuetta che porta sempre con me. Preghiere e pianti , tanti , senza mai lasciare l’immagine di Gerardo e quel rosario che improvvisamente si staccò e gli cadde sulle gambe. Antonella dice che sembrava una pietra pesante, ma capisce che Gerardo è vicino alla sua bimba. Dopo otto ore di intervento i medici riferiscono alla stessa che l’intervento era andato bene ma che bisognava attendere la reazione della bimba. La fede ancora una volta gli scuote il cuore tanto che Antonella in ringraziamento al Santo , essendo lei a Roma, chiede a Maria Antonia , una sua cara amica, di portersi recare a Materdomini da San Gerardo e portargli un mazzo di fiori e gli chiede di fare una foto al Santo . Foto fatta , ma stranamente dietro alla statua, compaiono due volti, quello di Gesù e di una bambina. Ma le prove per Antonella ancora era terminate. Infatti Gerardin non reagisce, il cuore si ferma. Se non ripartirà dopo 24 ore, purtroppo non ci sarà nulla da fare, bisognerà staccare tutto. Antonella non si perde di coraggio ed in quella stanza della terapia intensiva riprende insistentemente a pregare accanto alla figlia sofferente. È tutto nelle mani di Dio e di San Gerardo. La disperazione ormai l’ assale , sembra tutto vano, ma ecco vicino alla culletta di Gerardin, Antonella vede il volto di San Gerardo di spalle e lo stesso che passando accanto a lei se ne va. Lì la stessa capisce che San Gerardo era li venuto a salvare Gerardin
Da quel momento solo miglioramenti clinici e felicità e dopo due mesi di terapia intensiva la piccola Gerardin ritorna a casa, in un forte percorso condito di impegno medico, di fede, di devozione e da un grande miracolo. Daniele Biondi