Dal 13 al 18 marzo si è svolto a Roma il Terzo Capitolo Provinciale dei Passionisti d’Italia, Francia e Portogallo, costituiti in una sola provincia religiosa internazionale nel 2015. L’ assise internazionale dei figli spirituali di San Paolo della Croce che operano in buona parte dell’Europa, ma anche in Angola e Nigeria, si sono infatti ritrovati presso la Casa generalizia dei Santi Giovanni e Paolo a Roma, per l’intera settimana. Il tema portante del Capitolo provinciale è stato “Sulla tua parola getterò le reti” (Lc 5,5), con chiaro riferimento all’impegno in campo apostolico in questo periodo di profonde trasformazioni della chiesa, della vita consacrata e della società. Presieduto dal superiore generale, padre Joachim Rego, vi hanno partecipano oltre 50 membri, di cui 39 delegati dalle quattro aree geografiche come è attualmente suddivisa, solo funzionalmente, la Provincia unitaria, intitolata a “Maria presentata al Tempio”. Oltre a determinare il cammino della Provincia per i prossimi quattro anni (2023-2027), si doveva decidere l’ elezione del nuovo superiore provinciale carica che è ricaduta su Padre Giuseppe Adobati. Negli ultimi otto anni la Provincia era stata guidata da padre Luigi Vaninetti. Attualmente sono circa 400 i religiosi che compongono questa mega ed estesa provincia internazionale. Il problema principale che i capitolari dovevano affrontare è stato il rilancio della vita e delle attività nelle varie zone d’Italia, della Francia, del Portogallo, della Bulgaria e nelle missioni estere. Il tutto in ragione del numero limitato di religiosi e dell’età avanzata degli stessi. Il Capitolo è stato preceduto da vari incontri pre-capitolari in base alle aree geografiche. Forte era la preoccupazione per il Convento di Forino e della stessa permanenza della Congregazione che dal 1947 circa opera a Forino, e che da dopo gli anni 1980 cura e gestisce anche le varie parrocchie locali. Da attendibili notizie di corridoio Forino è stata risparmiata dalla scure , grazie ai bilanci economici floridi e stabili , nonché dalla vivacità, dal brio e dall’ operatività portata avanti da parte dei sacerdoti locali Mirra, Masi e fino a pochi mesi fa Menicucci. Dunque plauso e sentiti ringraziamenti ai Padri Passionisti e quanti si sono impegnati affinché la città di Forino non perdesse un pezzo di storia religiosa , civile e culturale cosa capitata con altri 5 Conventi Passionisti italiani tra cui , pare, figurano quello di Ceccano e Favalterra. Daniele Biondi