A volte nella vita comunitaria di un paese, il ricordo di lustri passati valica il tempo sulla scorta di racconti origliati o di storie tramandate, fino a quando “l’ alone” storico non trova chiarezza con la certezza della ricerca documentata. Una di queste riguarda il “famoso” passaggio della Rete Ferroviaria per il territorio di Forino. In questi anni la notizia origliata e tramandata mi aveva sempre incuriosito. Oggi finalmente per pura casualità, grazie agli scrittori montoresi Antonio Gilberti e Luigi De Vito, tutto viene chiarito brillantemente. Così che nel libro ” Lavorare Cantando” gli autori ben citano che al 19 novembre anno 1861 Eugenio di Savoia luogotenente del re nelle provincie meridionali, con apposito decreto, decise il prolungamento della strada ferrata da Montoro ad Avellino. Come entra Forino in questa storia? Entra per il fatto che ad un primo difficoltoso progetto, tra l’ altro finanziato con lire
3.781.000 che prevedeva il traforo della montagna Turci di Solofra per giungere poi, come è adesso, fino ad Atripalda, si viro’ sul passaggio per Forino- Contrada – Avellino con una spesa prevista di lire 5.442.632. Il progetto alternativo più fattibile era in una fase molto avanzata fino a creare un ‘ accesa diatriba tra i Comuni di Solofra e Serino da una parte, Forino e Contrada da un’ altra. Alla fine il governo DEPRETIS nell’ anno 1877 su accese pressioni esterne, al fine di non tagliare fuori la commercialissima Atripalda, viro’ sul primo progetto, “sfilando” la tratta ferroviaria al territorio di Forino, che in seguito ad una vera rivolta popolare, si vide miseramente solo riconosciuta la co-intitolazione territoriale che tutt’ ora ancora vige a Stazione Montoro-Forino. Il sogno del passaggio della Rete Ferroviaria però non tramonto’ all’ anno 1877, infatti il 29 Settembre del 1890 Forino entro ‘ a far parte di un Consorzio costituito da vari comuni del nolano per la ferrovia Palma Campania- San Gennaro – Lauro – Forino – Avellino. Il Comune di Forino a guida Don Alfonso Parise fece redigere a proprie spese un progetto di massima dall’ Ingegnere Girolamo Iacuzio che fu apprezzato e caldeggiato dagli altri Comuni. L’approvazione, il finanziamento e la conseguente costruzione della linea ferrovia però si andò a scontrare per molti anni con i Governi nazionali, che vuoi per un motivo, vuoi per un altro, fecero in modo di osteggiarlo con una miriade di scuse e difficoltà di vario genere. Daniele Biondi