Stamani il cielo di Forino appariva quasi sereno, con un timido sole a fare da capolino e rischiarare nuovi orizzonti. Ma lo scenario forinese, ben presto si e’ palesato piu’ funesto che mai. L’immagine di Celzi sommersa dalle acque, che come un perpetuo rituale da 40 anni “soccombe” alle acque reflue provenienti dai monti, in un’ inerzia disarmante e di cittadini che ad ogni pioggia, vedono riverse le loro case, stenti di una vita, da questo “lenzuolo” pluviale matrigno e nauseabondo. Volgendo lo sguardo ad occidente , ecco apparire ” lo squarcio ” della valle Ficucella che sembra essere come le anime di tanti forinesi ormai stanche e strappate da un nero dolore così come il colore di quella frana, che incute apprensione e paura. E poi ancora tanti danni, immortalati in immagini da passanti o curiosi per le altre due colate franose, una in località Martignano, pur di ampie dimensioni, e nel fondo valle Breccelle per la strada delle che da Forino , lato ristorante ” Carabina” conduce a Petruro . Solo la bontà dell’ etereo” Cielo” non ha voluto che la disgrazia non si trasformasse in tragedia, e solo per merito alla fatalità non siano capitate dipartite umane. Ma fin quando può ancora durare tutto questo? Fin quando il fato potrà assistere i passi della popolazione di Forino, che ben conta quasi 5.400 abitanti! Ma le autorità su quali cuscini nicchiano, anzi dormono! Una cosa è certa che in tutta questa faccenda, fin quando va la barca va, lasciamola pure andare, ma per caso dovesse scagliarsi contro gli scogli, e beh anche i Divi Provinciali e Regionali dovranno da che raccontare. Ma non ai Forinesi , quanto a ben altri signori. E si perchè ad ognuno il suo, soprattutto per le responsabilità nelle esercizio delle proprie funzioni. Ed il caso Celzi già’ da anni sta facendo giurisprudenza in tale direzione. Staremo a vedere. Da. Bio.