Corsi e ricorsi storici, questo ci consegna la storia. E lo fa grazie ad un antico documento storico datato 1786, nel quale attraverso un lungo lavoro di decifrazione, si comprende come anche i Principi Caracciolo allora feudatari di Forino, avessero lo stesso problema di oggi riguardo la Piana di Celzi. In questo documento, riconducibile ad uno studio e ricognizione idraulica del territorio, “tecnici, esperti” del tempo, ben citano di una preoccupante Epidemia di Colera che nel 1735 coinvolse la popolazione “dello Stato di Forino” in seguito all’otturazione dello scolo carsico che aveva perso la sua funzionalità. In questo documento in effetti si parla inoltre che, questo canale Carsico, attraversi per circa ” Due Miglia sotterranee” 3 Km la montagna prima di giungere nella Piana di Montoro, e come lo stesso, sia contenuto all’ interno di una caverna naturale di pietra viva facente esso stesso parte di un “Acquedotto a Fosso d’ Acqua” posto sotto la falda di montagna chiamata ” Costa di San Nicola”. E se questa bocca non fosse proprio la parte finale dell’antico Acquedotto Augusteo? E se dunque fosse così, perché non condurre anche un’ indagine speleologica della stessa, per poter comprendere se ancora oggi persistano le condizioni di un ripristino anche parziale dell’ antico condotto? Intanto staremo a vedere se realmente a tante buone intenzioni di questi giorni seguiranno azioni concrete. Daniele Biondi