Correva il 10 dicembre 1989 ed alle ore 10.00 , la Chiesa di San Nicola a Castello di Forino , veniva riaperta al culto dopo ben nove anni dagli eventi sismici del 1980. Tutto ciò grazie all’ interessamento della Pro Loco Forino , dell’ Amministrazione Comunale in comunione con la Soprintendenza per i Beni Ambientali Architettonici Artisti e Storici delle Province di Salerno ed Avellino. Ora a Trenta Anni da quella data possiamo solo ben dire, Fate presto! E Quale migliore affermazione , per enunciare la preoccupante situazione strutturale in cui versa di nuovo, da qualche anno il Santuario del patrono San Nicola in collina. Si va da infiltrazioni di acqua piovana in tutto il complesso, a evidenti segni di logorio delle facciate esterne ed interne, alle tettoie a canaloni di scolo ormai consunti ed in rovina. Problematicità che rendono purtroppo improcrastinabili interventi non più rinviabili. Gli ultimi furono eseguiti come detto nel lontano 1989, ma ora la “rendita” è finita, bisognerebbe agire, anche perchè da allora nessun altro poderoso intervento, nessun altro progetto di riqualificazione è stato fatto. Addirittura il giorno 6 dicembre, il Parroco Don Jean Claude ha dovuto celebrare messa, “a lume di candela ” per mancanza di corrente nello stabile. Di questo non sappiamo la causa, ma mentre giù a Forino “impazzivano” luminarie a festa, scintillanti di mille colori, l’ immagine del Santo al buio , solo illuminata da alcuni ceri votivi di qualche fedele recato ad ascoltare la Santa Messa delle 11. Che inverecondia, si direbbe. Se a tutto ciò si aggiunge la disastrosa condizione in cui versa la Strada Provinciale, soprattutto negli ultimi due tornanti , che ad esso conduce, il gravoso quadro è così completo. Senza entrare nel merito delle responsabilità , sappiamo solo che il tempo è tiranno, ed ogni mese , ogni anno perso , potrebbe essere davvero fatale per il Santuario, faro e guida della Terra dei Sette Colli e della sua gente. Daniele Biondi