Sulla questione riguardante gli ultimi sprofondamenti del territorio interviene l’Assessore all’ Urbanistica ed Opere Pubbliche e dissesto idregeolico Ing. Carmine Lima rilasciando la presente dichiarazione “Negli ultimi giorni il territorio comunale ha visto il formarsi di due voragini, dette tecnicamente sinkholes, nella zona a tergo della collina di San Nicola, poco distante dall’inghiottitoio naturale e dall’impianto di sollevamento.
Il fenomeno che stiamo vedendo non è assolutamente nuovo per il nostro territorio. Infatti, tutti ricordiamo gli sprofondamenti verificatisi fino a qualche decina di anni fa alle pendici del monte Romola, in località Petrosa. Inoltre, la memoria storica di nostri concittadini ci ricorda che in epoca remota anche alle pendici di San Nicola, proprio nella zona oggi interessata, erano già presenti profonde voragini che poi nel corso dei decenni sono state colmate da terreno e vegetazione.
Come confermato anche dal geologo incaricato per la redazione del nuovo PUC che subito si è recato sui luoghi e sta monitorando costantemente la situazione, questi fenomeni non sono assolutamente eccezionali per la conformazione del nostro territorio, anzi si tratta di casi scientificamente ben noti e spiegabili e che in un comune come Forino si sono sempre verificati e continueranno a verificarsi.
In sintesi, il territorio comunale è un bacino endoreico, ovvero una conca argillosa che nel corso dei millenni si è riempita con metri e metri di detriti (sabbie e limi) che a causa delle piogge scivolano dalle colline. La configurazione odierna della conca vede i primi strati di terreno (fino alla profondità di 20-30 metri) composti appunto da sabbia e limi che permettono all’acqua superficiale di infiltrarsi in profondità. Al di sotto di questo strato è presente però il terreno argilloso impermeabile. L’acqua che si è infiltrata fino a tale profondità, quindi, incontrando lo strato impermeabile inizia a scorrere seguendo la pendenza di questo strato creando dei percorsi sotterranei simili a fiumi in pressione. Alla base delle colline (come avvenuto alla base del Monte Romola e San Nicola) questi “fiumi” incontrano lo sbarramento dei calcari collinari e sono quindi costretti ad infiltrarsi in profondità (come probabilmente accade per l’inghiottitoio naturale) e a deviare il loro percorso con la conseguente creazione di vortici sotterranei. Questi vortici, a lungo andare, erodono lo strato di terreno superiore di spessore 20-30 metri creando delle cavità circolari che, nel momento in cui raggiungono una certa dimensione crollano istantaneamente creando in superficie le voragini che oggi vediamo la cui forma circolare ben si ricollega ai vortici sotterranei esistenti in quelle zone.
Come spiegato dagli studiosi anche in numerosi studi scientifici, si tratta di fenomeni imprevedibili e che non hanno nessun collegamento con le inondazioni e gli allagamenti che da anni affliggono la frazione Celzi. Non è possibile prevedere quando si apriranno nuove voragini e precisamente dove; ad oggi siamo in grado solo di individuare le due zone soggette maggiormente a tali problematiche (ovvero quelle dove la circolazione idrica sotterranea assume natura vorticosa) che sono per l’appunto quelle alle pendici della collina di San Nicola e del Monte Romola.
Come Amministrazione Comunale ci siamo attivati per richiedere alle autorità e agli enti preposti la disponibilità finanziaria per poter condurre un’attività di censimento e monitoraggio dettagliato dei fenomeni di sinkholes presenti sul territorio in modo da poter in quanche modo prevedere la localizzazione e l’entità dei fenomeni a garanzia della pubblica e privata incolumità.” Daniele Biondi