“L’ inizio di questa campagna corilicola non è stato eccelso ma faceva ben sperare. Inizialmente, ancora prima che la raccolta avesse inizio si stimava una produzione inferiore rispetto allo scorso anno, con una riduzione del 50% rispetto a una normale produzione. Ahimè, a oggi ci siamo accorti che le stime iniziali erano state troppo bonarie rispetto alla situazione contingente: la riduzione produttiva è pari al 70%, ciò significa che abbiamo prodotto solo il 30% di una normale stagione”. Così afferma Vincenzo De Maio, amministratore dell’omonima azienda ed imprenditore della Terra dei Sette Colli.
“Anche sul fronte dei prezzi ci aspettavamo una situazione migliore, auspicando in una quotazione da 350 €/100 kg; purtroppo per le coltivazioni di nocciole campane il prezzo medio è di 250 €/100 kg che corrisponderebbero a circa 600 €/100 kg a parità di sgusciato. Quotazioni migliori riscuote la nocciola di Giffoni”.
“I prezzi bassi con cui sono pagate le nocciole riescono a stento a coprire i costi di gestione, data la scarsa produzione. Del resto, i coltivatori turchi, nostri concorrenti e primi produttori al mondo, hanno ottenuto una produzione pari all’80% rispetto a una normale, quindi non hanno incrementato il prezzo delle loro nocciole, che anzi sono risultate molto appetibili. Questa situazione (dove è la Turchia, sostanzialmente, a fare il prezzo sul mercato globale, NdR) ci sta affossando e forte è il malcontento tra i produttori campani. A memoria di chi ha fatto il corilicoltore o l’agricoltore in genere, un’annata così deludente non si verificava da decenni. Il problema è inoltre generalizzato a tutta la Campania. I produttori ripongono ancora qualche speranza in questa fase finale della campagna. L’auspicio è un incremento di prezzo del 5-10%, in modo da poter sostenere la prossima annata agraria . Anche il clima ha giocato il suo ruolo: i problemi durante l’allegagione dovuti alle avversità climatiche, si sono tradotti in un ritardo della raccolta pari a due settimane. In questo momento siamo in uno stadio avanzato della raccolta, e contiamo di terminarla per fine mese. La situazione contingente si sta ripercuotendo negativamente sull’intera filiera. Si stima che, per il prossimo anno, mancheranno le scorte, con ripercussioni negative sul lavoro delle aziende di trasformazione. Noi in qualità di produttori corilicoli e castanicoli, facciamo appello alla regione Campania, chiedendo maggiore attenzione su queste situazioni che stanno ponendo a rischio un intero comparto, così importante per la nostra regione”. Da Bio.