Ci sono storie che colpiscono nettamente la sensibilità e l’animo di tanti, soprattutto quando spregiudicate azioni “ DURA LEX SED LEX” , vanno ad infierire su simboli, su istituzioni , che sono da secoli , ed ancor più oggi, emblema di unione sociale e che tante volte con il loro impegno comunitario, si sostituiscono alle fallimentari istituzioni locali votate dai cittadini. Entriamo nella questione nel parlare dell’ultima DELIBERA DI GIUNTA COMUNALE NUMERO 103 del 28-08-2017 consultabile sul sito ALBO.STUDIOK FORINO, attraverso la quale il Comune di Forino, costituendosi in giudizio nella persona del Sindaco o di un suo delegato, innanzi al competente Tribunale, chiederà alla Chiesa dei Santi Biagio e Stefano , la riscossione di vecchie spettanze economiche pari alla somma di 1800 euro circa, per bollette TARI anno 2014-2015 e TARES anno 2013. In effetti , la questione già era venuta fuori nell’anno 2016, allorquando il vecchio Parroco , avuta notifica di tali cartelle esattoriali dal Comune ,per tramite Equitalia, aveva fatto ricorso alla Commissione Tributaria di Avellino per cercare di vedersi riconosciuta la sospensiva , in base alle varie leggi nazionali e regionali che regolano i rapporti Stato- Chiesa, dell’esoso fardello. Ed in effetti, la Commissione Tributaria aveva accordato la sospensiva al pagamento alla Chiesa Locale.
Il bello dell’indecenza arriva adesso; in quanto scaduto il termine della sospensiva la palla è ripassata al Comune di Forino, il quale GIORNO 28-08-2017 alle ore 12.30, senza alcuna remora, con DELIBERA DI GIUNTA con tre voti favorevoli e due astenuti perché non presenti , dona la doccia fredda alla Chiesa di Forino costituendosi in giudizio innanzi al competente Tribunale per avere il dovuto. Se si pensa che la locale Chiesa forinese vive di espedienti caritatevoli donate dai fedeli , ed a volte per il solo pagamento delle sole bollette di acqua e luce deve fare salti mortali per poterle pagare, si può capire il considerevole danno economico a cui la stessa andrà incontro.
E quando il feudatario comunale mette le mani nelle tasche del saio del “ Poverello di Assisi” ha in questa maniera, mostrato con tale gesto a tutti noi, il vero suo volto e quello di taluni suoi vassalli; la lascivia , l’impudico il lercio. Lo stesso, guarda il sassolino nell’occhio del fratello, quando nel suo c’è una trave, I dodici giorni cui per legge si aspettava una sua risposta inerente il suo nuovo incarico , e l’incompatibilità tra i due suoi ruoli sono terminati .E la risposta? . Beh quando si vuole parlare di legge ne dovrebbe sciorinare lezioni, invece ……..! Ed ora a tutti noi forinesi ,non rimane solo che un modo per poterci stringere intorno alla nostra Chiesa, la solidarietà economica se i Tribunali daranno esito contrario a quanto di certo non auspichiamo.
DANIELE BIONDI