Da luogo simbolo di cristianità a luogo simbolo di degrado, sporcizia ed abbandono. Così appare oggi mestamente la collina del Santo Patrono San Nicola, così come tra l’altro bene documentato da scatti a noi offerti da una ligia cittadina sdegnata e rammaricata da questa orda di squallore. Fin davanti al Santuario, sacchetti di vario genere che “adornano putridi” un luogo tanto caro ai forinesi, che questa volta non me ne vogliano, qualche piccola responsabilità hanno, visto che questa spazzatura sparsa di qua e di là par essere residuato della salita del 14 marzo. Ma allo stesso tempo non vanno sollevate dalle responsabilità le autorità che dovevano predisporre la pulizia del luogo, con la raccolta di questi sacchetti, che non hanno provveduto. Diremo: la verità sta nel mezzo. Fatto sta, rimangono quelle immagini che sono da censurare assolutamente, che accoppiate ad uno stato di decadimento ed abbandono generale completano il tutto. Esempio di questo stato di abbandono sono proprie le cappelline votive della Via Crucis che conducono nell’ultimo tratto al Santuario, completamente in rovina, per non parlare dei parapetti in legno del sentiero montano, ormai marci ed in diversi punti completamente assenti. Ci diranno forse ancora di essere esagerati, ma per chi non credesse basta arrivare al Santuario del Santo Patrono per capire tutto. DANIELE BIONDI