FORINO: La crisi del castagno nel segno del ricorso storico.

FORINO: La crisi del castagno nel segno del ricorso storico.

Sono ormai diversi anni che i castagneti della verdeggiante piana di Forino , sono interessati da una grave crisi produttiva che a memoria locale non se ne ricorda di questi precedenti. Tutto dovuto all’ormai celeberrimo Cinipide Cinese o vespa del castagno , insetto fitofago particolarmente nocivo causa del veloce deperimento delle piante che attacca. Una mannaia davvero terrificante per la prolifica e qualitativa produzione locale del castagno che ha visto dimezzare se non proprio azzerare la produzione tutto a scapito della locale economia e degli agricoltori ormai come si suol dire sono “ Con I Piedi A Pilato” visto che una vera e sicura risoluzione , pur con tanto di cure sperimentali e studi di settore non sembra essere efficace allo stato attuale . Ma se quantunque si spulcia nelle lise pieghe della locale storia si scopre che gli FORINO: La crisi del castagno nel segno del ricorso storico.anni 30 del 1900 dovettero essere davvero orribili per la locale agricoltura,  in special modo per le coltivazioni da frutto quali il MELO che come si apprende da preziosi scritti, fu preda di un “ Male tremendo”  quale il pidocchio sanguigno o come era definito “ SCHINONEURA” che dovette mietere non pochi danni alla locale agronomia. In effetti da una serie di studi si scopre che questa malattia è paragonabile ad una vera “ Peste” visto che questo Pidocchio per la sua resistenza e virulenza è difficile da combattere e debellare. Difatti come esplicita l’ Atlante di Entomologia Agraria indicandolo come  AFIDE LANIGERO DEL MELO – ERIOSOMA LANIGERUM (HAUSMANN) o  anche pidocchio sanguigno  perchè, schiacciandolo, ne esce un liquido rossastro simile a sangue, è una specie infettiva che attacca quasi esclusivamente i rami e le radici superficiali del melo prediligendo in genere le zone meno illuminate e più umide. Gli organi colpiti reagiscono alle punture con la formazione di escrescenze che, inizialmente piccole come piselli, possono poi accrescersi fino a divenire veri e propri tumori grossi come noci.. Le piante colpite dall’afide lanigero all’epoca dei fatti  furono  il melo, il pero e il cotogno, di cui l’intera valle forinese era piena  In effetti preoccupanti notizie per le nostre terre già dagli anni 20  del 1900 trapelarono agitando non poco i grandi possessori terrieri infatti al mese di ottobre del 1919 come specifica un prezioso documento ritrovato negli archivi di casa Picella l’allora ministro dell’Agricoltura Achille Visocchi nel Regno di Italia mette come obbligatoria la lotta alla  “ Schizoneura Lanigera” insieme ad altre quattro specie parassite anzi obbliga i delegati fitopatologici a sequestrare le piante o parti di esse ritenute infestate da tali parassiti .

FORINO: La crisi del castagno nel segno del ricorso storico.E come corsi e ricorsi storici se negli anni 30 del 1900 le nostre zone dovettero affrontare  una lotta senza frontiere contro la “ SCHIZONEURA LANIGERA DEL MELO” che decimò  decisivamente le nostre piantagioni di alberi da melo allora pregio e ricchezza della nostra terra. Ora come  ricorso storico un altro albero da frutto, IL CASTAGNO sta perendo sotto i colpi mortali del  Cinipide  .  Si spera solo che stavolta tale guerra venga vinta al fine di non rischiare come avvenuto con il l’antico Melo Forinese la quasi estinzione di coltura visto che all’epoca si preferirono a questi alberi da frutto il più conosciuto ed attuale nocciolo come  ricordano tra l’altro anche antiche memorie locali.

DANIELE BIONDI