Siamo ormai quasi giunti alle porte del Santo Natale, ed in ogni paese, in ogni città ci si adopera affinché l’atmosfera natalizia sia vissuta con profondità, con gioia comunitaria, con sentita appartenenza locale. Si da tutte le parti tranne forse che a Forino, dove l’atmosfera, l’aria tutta sembra furchè natalizia ma da funerale. Questo no per gli ambiti familiari locali, per amor del cielo, né tanto meno per taluni campi della società come quello ecclesiastico, scolastico e di qualche associazione culturale locale che si sta adoperando per l’organizzazione di eventi ed intrattenimenti e spettacoli vari. Ma qua si parla dal lato prettamente urbanistico comunale dove allorquando qualche persona forestiera ha per sua sfortuna modo di transitare per Forino, sapendo di essere in clima natalizio, soprattutto al tramonto penserà forse di essere a Kabul dimenticata. Ne’ un simbolo, ne’ una luminaria, ne’ un albero di Natale illuminato nelle piazze. Niente di niente. E’ vero che il paese si trova sotto commissariamento, ma è pur vero che qua fino a prova contraria e’ ancora Italia e non Afganistan , con tutto il rispetto parlando. Che bellissimo esempio di Natale si sta offrendo a questi nostri bambini che a più riprese a chi scrive hanno chiesto il perché ad Avellino, o in altri luoghi che in questi giorni sono stati ci sono le lucine, e nel loro paese non ci sono. La mia risposta , le porterà Babbo Natale nella notte di Natale. Sperando che oltre a portare le lucine porti anche un poco di buon senso, di sensibilità ai locali pubblicani e perché no a tanti che davvero vogliono bene veracemente la nostra Forino, compreso chi scrive una bella sveglia perché davvero “Quae non fecerunt barbari fecit Barbaronum”.
DANIELE BIONDI