Tutto pronto per i festeggiamenti di Sant’Anna e San Gioacchino a Celzi di Forino . Il 26 e 27 luglio infatti, la piccola frazione si animerà di fede folclore e tradizione dapprima con la processione che si snoderà per le strade della borgata alle ore 20, a cui si accompagnerà il Piatto forte del folclore locale il Ciuccio di Fuoco di mezza notte simpatica tradizione che come ci riporta lo storico Gennaro Vespucci racconta del fatto che l’usanza, per quello che si può conoscere, risale agli inizi del Novecento e non ha un particolare riferimento religioso o di costume. Ma, a quando risale e perché nasce il ciuccio di fuoco? E’ difficile rispondere a questa domanda. E’ una tradizione tipica dei comuni nostri limitrofi del salernitano, nella fattispecie di Acigliano di Mercato San Severino. Probabilmente ha a che fare con il commercio di animali da soma che una volta era molto diffuso tra le zone dell’avellinese e del salernitano. Infatti nella frazione sanseverinese la tradizione racconta che molti anni addietro alcuni mercanti di animali provenienti dall’avellinese, nel condurre degli asini da vendere sulla piazza di San Severino, si videro morire una delle bestie nei pressi di Acigliano. Quella presenza inusitata fece balenare negli aciglianesi l’idea di farsi beffa dei nemici pandolesi. Legarono una corda al collo dell’animale e lo trascinarono fino alle prime case di Pandola. Ritornando al nostro paese, dobbiamo ricordare l’importanza avuta per secoli dalla frazione Celzi quale stazione di posta e luogo di ristoro, posizionata in un punto strategico della strada dei Due Principati, qual’é il termine della salita della Laura e della relativa mulattiera. Si può supporre che il ciuccio di fuoco sia un evento importato e che a contatto con la cultura del luogo di adozione possa aver assunto significativi nuovi: festa propiziatoria di eventi legati al mondo contadino; cerimonia di purificazione; rovesciamento provvisorio di valori. In ogni caso siamo al cospetto della celebrazione di un rito la cui popolarità ed il cui radicamento hanno raggiunto livelli che prescindono dal mistero che circonda il suo contenuto simbolico. Il rito consiste nel trascinare una sagoma in ferro di un asino, bardato di fuochi d’artificio, tra due ali di folla vociante. Quello che viene a crearsi è un forte coinvolgimento emotivo sia da parte dei tiratori che del pubblico. Seguirà infine giovedì 27 luglio alle ore 21.30 il concerto del noto cantante “ EUGENIO BENNATO” a coronamento di davvero grandi festeggiamenti sia religiosi che civili.
DANIELE BIONDI