Tra le più fulgide gemme della terra di Forino, di sicuro merita rispetto e rimembranza la splendida figura di Mons. Marcello Fanelli , Prefetto del Capitolo della Cattedrale di Salerno di cui quest’anno si festeggeranno con una serie di iniziative ecclesiastiche – culturali i duecento anni dalla nascita avvenuta il 20 settembre 1817.
Marcello Giuseppe Giovanni Alfonso Gennaro Fanelli (1817-1873), primogenito di D. Domenico Fanelli e di D. Maria Francesca Picella, nato a Forino (Castello) il 20 settembre 1817 e battezzato a Forino nel santuario di San Nicola di Bari il 21 settembre 1817. Educato presso il Collegio dei Gesuiti di Nola, ivi il 19 marzo 1831 ricevette il sacramento della cresima dal vescovo di Nola mons. Gennaro Pasca presso la Chiesa del Monastero di S. Chiara, Istituto religioso storicamente legato alla famiglia Fanelli per la cappellania della Chiesa regia S. Maria di Forino alla località Martignano che fino all’eversione del feudalesimo riscuoteva le decime sui proventi della baliva e delle foreste del feudo di Forino. Le Canonichesse Lateranensi, infatti, cedettero la cappellania al conte Frà Giovanni Fanelli vescovo di Ezero, dimorante in Forino già nel 1536. D. Marcello ebbe come padrino di cresima il rev. D. Andrea Bisesti di Mugnano del Cardinale, canonico del Capitolo Cattedrale di Nola. Dopo la prima tonsura si ritirò presso il Convento dei Frati Minori di S. Francesco a Bracigliano e nel 1841 fu ordinato sacerdote. Durante la sua vita godette della guida spirituale del Cardinale Francesco Saverio Apuzzo, Arcivescovo di Sorrento e poi di Capua, cognato dello zio D. Andrea Fanelli, al quale si era molto legato fin dalla prematura scomparsa del padre D. Domenico quando aveva soli 10 anni. Presto si distinse per le sue doti occupando fin da giovanissimo diversi incarichi presso la Cura Arcivescovile di Salerno. Divenne Canonico della Basilica Cattedrale di S. Matteo di Salerno e poi Prefetto (Primicerio) presso la stessa Diocesi. In seguito alla prematura scomparsa della sorella D. Maria Domenica, suora del monastero del Carmine di Avellino, morta in concetto di Santità il 23 maggio 1847 all’età di 19 anni, perdé ogni aspirazione, e preferì abbandonare la carriera ecclesiastica per ritirarsi a Forino. Ivi più volte sollecitato rifiutò di ricoprire la dignità vescovile. La sua smisurata venerazione per la SS.ma Vergine della Misericordia apparsa in Savona nel 1536 lo indusse a prodigarsi per la diffusione e l’introduzione del culto in Forino. Egli infatti fece costruire un maestoso simulacro ligneo rappresentante la Vergine Santa nell’atto dell’apparizione al pastorello Antonio Botta e nel 1856 ottenne che la chiesa di S. Maria Iacobi, presente nella frazione Celzi di Forino, venisse intitolata alla Madonna della Misericordia. In memoria della sua impresa nel 1854 fece pubblicare il Cenno storico del Santuario di Nostra Signora della Misericordia in Savona. Nel 1861 D. Marcello ottenne dal Vescovo di Chiusi e Pienza mons. Giovan Battista Ciofi, conte palatino del S.R.I., in accordo con il Cardinale Cosimo Corsi, Arcivescovo di Pisa, e con l’approvazione della Santa Sede, il privilegio di custodire in un suo Oratorio privato le sacre umane spoglie di Sant’Onorato Martire proveniente dalle Catacombe di Santa Caterina in Chiusi e nel 1864 rinnovò il vecchio oratorio domestico del suo palazzo dedicandolo alla SS.ma Vergine della Misericordia dove raccolse numerose reliquie di santi.
Più tardi, durante la visita pastorale del 1930, l’Arcivescovo di Salerno mons. Nicola Monterisi, portatosi presso la Cappella domestica del palazzo Fanelli concedeva l’indulgenza di 100 giorni per coloro che inginocchiati ai piedi della statua della Madonna della Misericordia avessero recitato un Pater, Ave e Gloria col versetto: Maria Madre della Misericordia pregate per noi. Morì l’8 maggio 1873 all’età di 56 anni.