Sono passati più di dieci giorni da quando quasi cento genitori forinesi, hanno depositato e protocollato firme e documento per un incontro urgente con i rappresentati del locale Comune. Allo stato attuale nessuna risposta, nessuno incontro programmatico, nessuna interpellanza. Tanti genitori firmatari, la cui pazienza è ben oltre i limiti di tollerabilità, si chiedono il perché le autorità preposte neanche un semplice incontro pubblico come richiesto si degnano di concedere. Cittadini che tra l’altro pagano lautamente tasse, balzelli ai pubblicani locali che si sentono quasi derisi da questi silenzi. Il dubbio a tal punto come molti hanno confidato supera la ragione, e tarla sempre di più il pensiero sulle reali condizioni statiche e di sicurezza degli edifici scolastici forinesi. La gente vuole chiarezza visto che all’interno gravitano giornalmente i loro figli, e le loro preoccupazioni inerenti ad anomalie strutturali ora inizia davvero ad essere comprensibile. Non si può fare come il cammello del deserto che vedendo il pericolo, si ferma e butta la testa sotto la sabbia. Tanto in questi anni si è detto, si è pensato ma ora il tempo di attendere a parere di tutti i genitori forinesi è giunto al capolinea. E la tranquillità, l’incolumità, la sicurezza di questi figli non si può scimmiottare con niente e da nessuno, e chi ha la cosa pubblica forinese in mano attualmente come in passato , per dovere morale, civile, di legge e di ufficio ha l’obbligo di riferire oltre che a parole ma anche con le documentazioni appropriate. E questo ai tanti firmatari di questo documento gli e’ dovuto prima perché sono genitori, secondo perché cittadini di questa terra. Ed a questo ennesimo grido nel deserto lanciato da tanti su questo giornale, si spera che la lavandaia pur di non lavare i panni sporchi non mandi di nuovo i suoi figli a comprare l’acqua al supermercato.
Daniele Biondi