In tempi non sospetti noi di Bassa Irpinia , siamo stati antesignani e segnalatori della gravissima situazione in cui versavano e versano le cappelline votive della Via Crucis del Monte San Nicola. Ce ne eravamo interessati sia con l’ Amministrazione Nunziata , lo abbiamo fatto con quella attuale guidata dal Sindaco Olivieri. Sara’ forse lo stato ormai inaccettabile in cui ormai affonda questo patrimonio culturale, saranno forse gli impegni presi in campagna elettorale dai nuovi amministratori in tal senso, sara’ che la coscienza di tanti ha dato significati segnali di risveglio, fatto sta che qualcosa ora davvero si muove in quell’ ottica di recupero e preservazione delle stesse. E’ di questi giorni infatti la notizia dell’ iniziativa titolata ” Sotto il Manto di San Nicola” , la quale vedra’ impegnati le Parrocchie di Forino e frazioni, i Comitati festa e le Associazioni operanti sul territorio, in una serie di eventi tendenti alla raccolta fondi ed offerte per il nobile progetto delle antiche cappelline. Si parte il 14 marzo , giorno del pellegrinaggio al Santuario in collina , in cui verranno allestiti stand gastronomici e di prodotti locali. Si replica il giorno 8 Giugno con la giornata Ecologica in collaborazione dell’ Istituto Comprensivo, per finire poi il 13 ed il 14 luglio con serate spettacolo negli spazi antistanti il Santuario. A prescindere l’ alto valore morale, civile e religioso , io credo il restauro di queste cappelline debba davvero colpire, coinvolgere ed interessare dapprima il popolo, ma anche i vari settori dell’ economia locale dagli imprenditori ai commercianti che potrebbero davvero dare un lauto contributo , perche’ no “adottando” a proprio nome qualcuna delle stesse, agli amministratori comunali che potrebbero devolvere anche qualche spicciolo di indennita’ mensile percepita con in aggiunta qualche fondo comunale, a tutti coloro che a qualsiasi titolo si ritengono ferventi devoti del Santo, ai Comitati festa . Una cosa e’ certa, tutto questo credo che interessi davvero tutti a prescindere da tutto. Si perche’ il patrimonio storico, culturale non ha confini , non ha eta’ , ma e’ il segno tangibile del tempo e della storia. E se una comunita’ non preserva la propria storia, sara’ destinata a perdere la secolare memoria degli avi. Daniele Biondi