«Il partito rischia di finire mummificato a causa di beghe interne e di una mancanza di riferimenti per il territorio». L’appello di Giuseppe Rubinaccio dopo le riserve espresse dal presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi. «Ho letto con grande attenzione quanto avvenuto in questi giorni, per noi attivisti ed iscritti solo la conferma più autorevole di un malessere che serpeggia da mesi e che ora deve essere rilanciato con forza per una svolta a livello provinciale e regionale. L’anomalia di una Campania, che rispetto al resto dell’Italia vede arretrare il centrodestra ora non sfugge neppure al presidente Berlusconi. Per questo motivo è arrivato il momento di una presa di coscienza forte: o si crea un centrodestra unito e coeso con le forze alleate oppure si finirà nella sconfitta totale. Basta guardare alla provincia di Avellino, dove il partito è praticamente scomparso. A causa di cosa? Dell’abbandono da parte della diriogenza provinciale del contatto con la base. Senza riferimenti, con una fuga dalla nostra rappresentanza. Nonostante ci sia un Partito Democratico in grandissimo affanno sia a livello locale che regionale, con una provincia che sta finendo nel baratro. Questo deve far riflettere a tutti. Si deve andare oltre le lamentazioni, tante da parte di amministratori vicini al centrodestra. Qualcuno deve fare un esame di coscienza. Qualcuno parla di autobus, dimenticando che con un atteggiamento di assoluto isolamento hanno creato loro queste condizioni. Faccio appello affinchè ci sia una forte presa di coscienza da parte di amministratori e quadri locali del partito. Questa è l’ora della svolta. Una circostanza su cui non molleremo di un centimetro. Non è più tempo dei caminetti riservati e degli accordi di palazzo. Ora bisogna aprire un confronto pieno e vero».