Per un sommelier italiano o europeo essere insigniti del titolo di “Miglior Sommelier del 2022” al Merano Wine Festival è certamente il raggiungimento di un’importantissima tappa per la propria carriera.
È accaduto a Gaetano Cataldo, non lontanissimo dal compiere un ventennio di militanza nell’Associazione Italiana Sommelier, già reduce dell’enorme successo per la bottiglia celebrativa dedicata a Procida Capitale 2022 e per essere stato il primo sommelier ad essere ricevuto in udienza generale da un Papa, proprio in occasione del dono, costituito dall’inedito vino ideato assieme al winemaker Roberto Cipresso.
Senza smettere di sorprendere Gaetano Cataldo, fondatore di Identità Mediterranea, ha ricevuto Il 5 novembre scorso, presso il Teatro Puccini di Merano, l’attestazione di merito direttamente dalle mani di Helmuth Köcher, un riconoscimento che non premia soltanto il sommelier campano per un intenso anno di lavoro, dedicato alla realizzazione della prima bottiglia che celebra una capitale della cultura, ma anche per la sua intensa attività di enogastronomo compassato e comunicatore del vino. Infatti Gaetano Cataldo, oltre ad essere caporedattore della sezione di enogastronomia della testata giornalistica di cultura Mediterranea Online, ha anche collaborato per la stessa rivista dell’AIS “Vitae”, con un pezzo che traduce la forte relazione tra il vino e il mare,oltre che per Vinoway, Onas Review, Sake News e Foodclub.it.
Fautore di un progetto, ricordiamolo, tanto francescano quanto eversivo, Mosaico per Procida è stato appunto realizzato senza un solo spicciolo e per mezzo di una logica completamente fuori dal sistema, creando di fatto l’inizio dell’Umanesimo del Vino e dimostrando che “non è dalla materia che nasce il pensiero, ma è il Pensiero a generare la materia”.
Dieci agosto ed annata del ’74: Gaetano è di Castel San Giorgio, un paesino nell’hinterland salernitano in bilico tra il pomodoro San Marzano, la tradizione per la pasta artigianale e la cipolla ramata di Montoro. Venendo da una famiglia di origini contadine, con padre falegname e restauratore di mobili antichi e madre casalinga, è abituato da sempre alla cucina genuina, è cresciuto coi rituali tipici della vita di campagna, come le conserve di pomodoro, il pane fatto in casa e la vendemmia soprattutto: suo nonno, di cui porta il nome, lo immerse in un tino a quattro anni per fargli pigiare le uve e da allora gli è rimasto impresso il piacevolissimo odore del mosto che non è andato più via, neanche dopo aver smesso di fare il vino per consumo domestico, intraprendendo la vita di ramingo e marittimo.
Infatti il suo è destino in viaggio. E il viaggio comprende tutta la persona. Dagli studi alberghieri e nautici impara le materie da praticare, con l’esperienza e la cultura acquisita nel tempo il gusto per la giusta misura delle cose. Amante dell’Oceano-Mare e del Mondo Vino, tanto da farne una doppia esistenza: uno dei mestieri che svolge regolarmente l’ha condotto in molti luoghi e al confronto con altre culture, l’altro gli ha insegnato a gustare ed apprezzarne differenze e sfumature. Navigante e sommelier professionista di scuola AIS, Gaetano incarna e traduce il rapporto tra il Vino e il Mare senza tralasciare la terraferma ed i legami malgrado i frequenti cambi di stagione trasversali. Lo si è visto di tanto in tanto propinar cibi su qualche yacht di lusso e imporre abbinamenti suoi ai malcapitati, oppure in coperta tra la ciurma di cargo, velieri e navi da crociera; ha conseguito il brevetto di ufficiale di navigazione e la patente per il comando di navi da diporto, un master in food & beverage management e svolge consulenze per ristoranti, cantine ed attività produttive; ha ottenuto anche la patente di tecnico assaggiatore di salumi ONAS ed il diploma di sommelier certificato del sake,contribuendo alla divulgazione del fermentato nipponico proprio su Sake News, creando per primo una relazione tra il sake e la Dieta Mediterranea. Tra le sue poesie preferite “Una Scuola Grande come il Mondo” di Gianni Rodari; è numismatico, pratica il jeetkune do e continua ad indagare da eterno studente attraverso la Cultura del Mare Nostrum, quasi fosse l’alter ego di Corto Maltese ma con un forte attaccamento alla sua terra, così da essere insieme local e global.
Non deve essere stato facile selezionare le cantine, allestire la mostra che ha dato vita all’etichetta, ricevere i patrocini morali, organizzare le degustazioni in tutta Italia e comunicare Mosaico per Procida, creando di fatto un caso totalmente inedito nel panorama vitivinicolo, tale da diventare oggetto per tesi di laurea in wine marketing, ma a Gaetano non è mancata una ardente pazienza ed un’appassionata determinazione pur di creare qualcosa che riconoscesse la gratitudine a Procida per la sua nomina e desse lustro alla regione Campania dell’enologia, del comparto agroalimentare e della ristorazione.
Ad accompagnare l’emozionatissimo Gaetano sul palco Roberto Cipresso, il winemaker e scrittore di fama internazionale, che detiene la paternità enologica di questo straordinario vino. Lo stesso patrón del Merano Wine Festival, nell’elogiare tale iniziativa, ha ricevuto in dono Mosaico per Procida a nome dell’Isola di Arturo e in riconoscenza per il protagonismo della Campania dell’enologia, particolarmente sottolineato a Merano per l’indiscussa storicità nel panorama vitivinicolo e per la qualità delle cantine. Gaetano Cataldo ha tenuto a ringraziare Roberto Cipresso, tra i suoi mentori, le 26 cantine e tutti i partners del Mosaico, riconoscendo che la premiazione abbia un valore collettivo maturato per la capitale italiana della cultura 2022, per la nostra redazione e per la sua terra natia, assegnando altresì al prof. Attilio Scienza ed al critico enogastronomico Luigi Cremona le magnum celebrative.