Nell’ultimo anno ogni ambito lavorativo si è dovuto chiaramente adattare al momento che stiamo vivendo, ci siamo dovuti confrontare con la tecnologia all’avanguardia anche per le cose più semplici ed anche chi, si è sempre mostrato scettico e contrario all’avanzare del “nuovo” ha dovuto cedere di fronte alle nuove esigenze dettate dalla pandemia.
Così è successo per l’istruzione,così per gli acquisti di ogni genere e così anche per il mondo cinematografico, musicale e non ultimo, quello della moda.
Mentre il mondo reale, quello tangibile e concreto, è stato costretto a fermarsi, quello della rete, delle applicazioni tra cui ci si può muovere alla velocità di un click continua a prendere quota, anche quello dei videogiochi: un po’ per tendenza,un po’ perché costretti a casa, la necessità di trovare uno svago pare sia appagata dal “gaming”, piattaforme diventate appetibili dalle case di moda non solo in termini di comunicazione ma anche di influenza sul mercato.
In realtà si tratta di un intuizione, nata nel 2019, da Luis Vuitton , quando firmò la storica partnership con League of Legends: piattaforma che ogni giorno conta oltre 8 milioni di giocatori simultanei in tutto il mondo.
Negli ultimi tempi altre case di moda hanno seguito la scia di questa neonata tendenza che permette ai “giocatori” di divertirsi utilizzando abiti ed accessori di alcune delle più grandi case di moda del mondo.
Ciò ha permesso anche l’avvicinamento e di conseguenza l’interesse del mondo femminile ai videogiochi, che in passato erano meno affascinante da questo mondo.
Negli ultimi mesi, l’ulteriore passo in avanti è stato rappresentato dalla presentazione delle nuove collezioni proprio in modalità GAMING , ed ha riscosso un successo discreto in tutto il mondo.
Carla Carro