In tre degli otto casi sono stati ben sette i lavoratori “in nero” rilevati dai militari in ciascuna azienda ispezionata. Qualcuno, addirittura, lavorava senza nessuna comunicazione agli enti previdenziali da oltre otto anni. Per tutte le imprese verbalizzate, sarà applicata la “maxi-sanzione” prevista dal Jobs Act, che oscilla da un minimo di € 1.500 a un massimo di € 36.000 per ogni lavoratore irregolare. È scattata anche la sospensione delle attività, prevista dalle norme in materia di sicurezza sul lavoro, atteso che i lavoratori non in regola superavano in tutti i casi la soglia del 20% del totale della manodopera impiegata. Per vedersi revocare la sospensione dell’attività, le imprese verbalizzate dovranno ora procedere alla regolarizzazione dei lavoratori. Questo intervento conferma la prassi, molto diffusa tra le aziende della Provincia di Caserta, di servirsi di forza lavoro irregolare o completamente in “nero”, fenomeno che, negli ultimi mesi, ha fatto registrare una preoccupante diffusione. Come da prassi le Fiamme Gialle eseguiranno anche in questi casi ulteriori approfondimenti per procedere al recupero delle imposte sui redditi e dei contributi previdenziali e assistenziali non versati a danno dello Stato e dei lavoratori stessi.