In occasione della “Giornata Internazionale dello Sport per lo sviluppo e la pace”, istituita il 6 aprile proprio a celebrazione dei primi Giochi olimpici dell’era moderna, inaugurati ad Atene nel 1896, Giovanni Esposito, dirigente del Comitato Zonale ASI per le Province di Caserta, Avellino e Benevento con delega all’associazionismo sportivo e sociale rivolto ai diversamente abili, chiede ospitalità ai media per rappresentare alcune considerazioni.
«Lo sport è salute, fair play, lealtà e benessere fisico e psichico, pertanto gli impianti sportivi rappresentano, sul territorio, dei presidi terapeutici e dei baluardi di valori sani» dichiara Esposito, che continua: «oggi, durante la giornata internazionale dello sport, vorrei fare appello a tutti gli Enti locali e le istituzioni della nostra provincia, affinchè avvertano come prioritario l’impegno a rendere accessibili le infrastrutture sportive.
L’Asi, ente di Promozione Sportiva riconosciuto dal CONI, è da sempre in prima linea per offrire un autentico diritto allo sport per tutti, con particolare riguardo al mondo della disabilità, tanto è vero che il Terzo Settore di ASI è fra i più produttivi in Italia, a dimostrazione di un legame stretto ed indissolubile fra la pratica dell’associazionismo sportivo e quello sociale rivolto ai deboli, ai fragili e alla utilità sociale. La situazione odierna, però, necessità dell’impegno di tutti.
Il risultato di due anni di emergenza pandemica, che hanno stremato il comparto sportivo, con la chiusura di migliaia di associazioni sportive e di strutture, purtroppo è stato anche quello di aver costretto gli italiani a praticare pochissima attività motoria, a pregiudizio della salute di tutti, in particolar modo per chi abbia esigenze terapeutiche e socializzanti da espletare in palestra o negli impianti sportivi. Ancora non del tutto fuori dalla emergenza coronavirus, lo Sport italiano di prossimità sta affrontando l’inquietudine della crisi in Ucraina, e la delicata situazione internazionale rischia ulteriormente di rappresentare un ulteriore gravame per le associazioni sportive e sociali, fosse altro che per l’aumento di materie prime, e risorse.
Visto e considerato che questo Parlamento ha inteso offrire allo Sport la dignità di un richiamo nella Carta Costituzionale, è il momento che tutte le istituzioni si prodighino per sostenere lo sport di base, quello dilettantistico e periferico, che non solo è in grado di svelare i talenti e i primati, ma rappresenta una risposta essenziale ed esistenziale per tantissime persone, specialmente chi soffre di patologie invalidanti.» conclude Esposito