Le api svolgono un ruolo importante nel mantenimento dell’equilibrio ecologico e della biodiversità naturale. Forniscono uno dei servizi ecosistemici più riconoscibili: l’impollinazione. Inoltre, proteggono e si prendono cura degli ecosistemi, delle specie animali e vegetali, contribuendo così alla genetica e alla biodiversità.
Circa il 70% delle 115 principali colture agrarie mondiali beneficia dell’impollinazione animale. In Europa la produzione di circa l’80% delle 264 specie coltivate dipende dall’attività degli insetti impollinatori.
La produzione agricola mondiale direttamente associata all’impollinazione animale rappresenta un valore economico stimato tra 235 e 577 miliardi di dollari. Secondo il Rapporto sullo Stato del Capitale Naturale in Italia la valutazione economica del servizio di impollinazione delle aree agricole italiane è pari a circa 3 miliardi di euro l’anno.
Secondo i recenti dati pubblicati dal FAI – Italian Beekeepers Federation , In Italia sono presenti circa 65 mila apicoltori e circa 2 milioni di alveari, per un valore stimato che si aggira intorno a 500 milioni di euro. Numeri di tutto rispetto che descrivono un settore, quello dell’apicoltura italiana, che è interessato da una duplice tendenza: da un lato la costante crescita dei proprietari di alveari, dall’altra la contrazione della produzione di miele, che da cinque anni a questa parte si è ridotta a causa delle avversità atmosferiche e dei cambiamenti climatici.
“Le api – spiega Francesco Castelluccio presidente dell’Ordine degli agronomi irpini – sono importanti per il loro ruolo nel fornire alimenti di alta qualità e dal valore nutraceutico come: miele, pappa reale e polline, nonché altri prodotti utilizzati in ambito medico e della cosmesi come i propoli. Le api sono anche un indicatore delle condizioni ambientali e osservando il loro stato di salute è possibile rilevare i cambiamenti ambientali, attuando così misure preventive in modo tempestivo. Questo dovrebbe bastare per comprendere l’importanza della Giornata Mondiale delle Api”.
“Purtroppo – aggiunge il presidente Castelluccio – il Rapporto di valutazione tematico su impollinatori, impollinazione e produzione alimentare, pubblicato nel daIl’IPBES (Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services), ha stimato che un numero crescente di specie di impollinatori in tutto il mondo è sull’orlo dell’estinzione a causa di diversi tipi pressione, molti dei quali prodotte dall’uomo. Le cause sono molteplici e concatenate – sottolinea Castelluccio – sono le stesse che stanno portando al declino della biodiversità: distruzione, degradazione e frammentazione degli habitat, inquinamento, cambiamenti climatici, diffusione di specie aliene invasive, parassiti, patogeni,nello specifico: gli attacchi di agenti patogeni (virus, batteri e funghi) e parassiti (principalmente insetti e acari), tra cui specie invasive come l’acaro varroa (Varroa destructor), il calabrone asiatico (Vespa velutina) e il piccolo scarabeo dell’alveare (Aethina tumida), oltre alle pratiche errate di difesa fitosanitaria”.
Gli agronomi sostengono che al fine di arrestare l’emorragia della perdita delle api, sia importante porre all’attenzione dei cittadini, dei media e dei decisori politici l’importanza delle api e in generale di tutti gli impollinatori, per la sicurezza alimentare, la sussistenza di centinaia di milioni di persone e per il funzionamento degli ecosistemi e la conservazione degli habitat, ma soprattutto attraverso una migliore individuazione e gestione delle malattie e l’adozione di pratiche corrette di gestione dell’apiario e l’osservazione dei regolamenti globali relativi al commercio e alla circolazione delle api.
In tutta l’Unione Europea ci sono almeno 600.000 apicoltori, che gestiscono 17 milioni di alveari e producono circa 250.000 tonnellate di miele l’anno. In Italia, gli apicoltori censiti in Italia al 2020 erano 65.000, in costante aumento. In aumento è anche il numero degli alveari (1.950.000 unità nel 2020), con una produzione di miele stimata in circa 25.000 tonnellate.
Un patrimonio che va preservato ed accresciuto per il bene comune mondiale.
Al fine di promuovere azioni sostenibili per preservare le specie impollinatrici, nella nuova PAC (Politica Agricola Comune) è stato previsto l’Eco-schema 5 Misure specifiche per gli impollinatori.
L’ecoschema si pone l’obiettivo di contribuire alla salvaguardia della biodiversità attraverso la diffusione di colture di interesse apistico e a un uso sostenibile e ridotto degli agrofarmaci.
Gli agricoltori ancora una volta possono contribuire ed essere di esempio positivo con il loro impegno per il bene collettivo.