Venerdì 16, sabato 17 e domenica 18 giugno il FAI aderisce con i suoi Beni archeologici all’edizione 2023 delle “Giornate Europee dell’Archeologia”, gestite da Inrap, l’Istituto nazionale di ricerca archeologica preventiva della Francia (Institut national de recherches archèologiques prèventives) e organizzate in Italia dal Ministero della Cultura – Direzione Generale Musei e Direzione Generale Archeologia, belle arti e paesaggio.
La manifestazione, che avrà luogo nei 46 Stati membri del Consiglio d’Europa, permetterà ai visitatori di partecipare a speciali visite guidate con archeologi, di accedere ad attività dedicate a bambini e adulti e a conferenze con specialisti del settore, in collaborazione con Università e Soprintendenze che lavorano sul territorio.
Appassionati di storia o semplici curiosi, ogni anno il terzo fine settimana di giugno in tutti gli Stati membri del Consiglio d’Europa, in famiglia o con amici, potranno venire a scoprire la ricerca e il patrimonio archeologico. A disposizione per il grande pubblico tutti gli attori del mondo dell’Archeologia: operatori di scavi, organismi di ricerca, università, musei e siti archeologici, laboratori, associazioni, centri archivi e collettività territoriali, i quali sono invitati a organizzare attività e si mettono all’opera per sensibilizzare alla ricchezza e alla diversità culturale dell’Europa, a rendere l’archeologia più visibile alle varie audience e ai media, a sensibilizzare anche le autorità pubbliche sulla necessità di tutelare il patrimonio archeologico, a favorire la condivisione delle conoscenze tra i professionisti dell’Archeologia e i cittadini.
Ricordiamo che, come si legge dal sito ufficiale dell’istituto francese, creato con la legge francese del 2001 sull’archeologia preventiva, l’Institut National de Recherches Archéologiques Préventives è un ente pubblico sotto la tutela dei Ministeri francesi della Cultura e della Ricerca. I suoi 2.200 agenti, distribuiti in 8 direzioni regionali e interregionali, 42 centri di ricerca e una sede a Parigi, lo rendono il più grande operatore di ricerca archeologica a livello europeo.
Garantisce la rilevazione e lo studio del patrimonio archeologico a monte dei lavori di pianificazione del territorio. È competente su tutto il territorio francese, per tutti i periodi storici, dalla Preistoria ai nostri giorni. Interviene in ogni tipo di contesto: urbano, rurale, subacqueo e sottomarino, tracciati autostradali e ferroviari, reti elettriche o del gas.
Realizza ogni anno circa 1.800 diagnosi archeologiche e oltre 200 scavi per conto di enti pubblici e privati, in Francia metropolitana e d’Oltremare.
Al termine dei cantieri, l’Inrap assicura l’analisi e l’interpretazione dei dati di scavo e la loro divulgazione presso la comunità scientifica. Primo produttore di dati e pubblicazioni archeologiche in Francia e in Europa, l’Inrap contribuisce in modo determinante allo sviluppo della conoscenza archeologica e storica, nonché alle grandi problematiche contemporanee: migrazioni, clima, ambiente, salute, conoscenza dei territori, economia, ecc.
Le sue mansioni si estendono anche alla divulgazione della conoscenza archeologica presso il grande pubblico. A tal fine, organizza numerosi eventi di valorizzazione, molto spesso in collaborazione con vari enti: visita di cantieri, esposizioni, pubblicazioni, produzione audiovisiva, convegni. Ogni anno, il terzo fine settimana di giugno, su tutto il territorio francese e nei paesi membri del Consiglio d’Europa organizza le Giornate europee dell’archeologia sotto l’egida del Ministero della Cultura, in collaborazione con le istituzioni pubbliche culturali e scientifiche e le collettività territoriali.
Ad aderire all’edizione del 2023 è anche il Fondo Ambiente Italiano (FAI) che per l’occasione spalancherà le porte di vere e proprie meraviglie d’Italia.
Il FAI darà la possibilità di scoprire ben sei dei suoi tesori: le Abbazie di Santa Maria di Cerrate a Lecce e quella di San Fruttuoso a Camogli, Parco Villa Gregoriana a Tivoli, la Baia di Ieranto a Massa Lubrense, il Giardino della Kolymbethra nella Valle dei Templi di Agrigento e il Monastero di Torba a Gornate Olona.Parliamo quindi di vere e proprie meraviglie che rappresentano uno spaccato della passata frequentazione del territorio nazionale e la cui varietà e localizzazione permette di fare un vero e proprio viaggio attraverso l’Italia alla scoperta di epoche, usi e costumi di tempi ormai andati.
In onore di queste tre giornate, in alcuni Beni verranno eccezionalmente aperte le porte ad aree generalmente non visitabili, con lo scopo di far conoscere ai visitatori le scoperte recenti avvenute in zona.
Nunziata Napolitano