Gerardo Maiella, Missionario Redentorista, è invocato in tutto il mondo come il Santo delle mamme e dei bambini. Spentosi a Materdomini il 16 ottobre del 1755 alla giovane età di 29 anni, la sua breve esistenza sarà nota come la “Vita meravigliosa di san Gerardo Maiella” . Nascondere i suoi miracoli sarebbe come rifiutare la storia e scrivere un romanzo. Sarebbe come negare, in Gerardo, la virtù che fu poi la fonte di tutte le altre: “una fede capace di trasportare le montagne”, secondo la promessa del Signore (Mt 17,20). Certo l’entusiasmo che un taumaturgo lascia dietro di sé si ingrossa e si allarga sempre di più. Come in ogni altro Santo, è evidente che la luce irradiata da Gerardo non è autonoma: egli è solo luce riflessa del Cristo. La sua vita non ci parla d’altro che della forza del Redentore, il quale, con il dono dello Spirito, ci libera, ci guarisce, ci rinnova.
Sembra che queste virtù del santo li conosca bene un giovane fedele e devoto, Alessandro, che ha ben pensato di rivolgersi al santo, che si venera nel comune di Caposele, in provincia di Avellino, nella località Materdomini, di chiedere una grazia tutta particolare. Nessuna guarigione per se o per gli altri della sua famiglia, per fortuna sembra che stiano tutti bene o almeno si spera, ma di chiedere l’intercessione del Santo affinché la propria squadra del cuore, la Juve, vinca finalmente la Champions League.
Ebbene ha fatto come si fa di solito per le richieste di grazia, ha affisso nell’apposita sala, tra migliaia di richieste, anche la sua con tanto di scritta: “Fai che la Juventus vince la Champions” (foto allegata). Come dire è meglio rivolgersi ad un santo che ai goal di Ronaldo, non si può mai sapere. Cosa accadrebbe però se un napoletano facesse la richiesta contraria: “fai che la Juve non vinca mai la Champions”. In questo caso il santo a chi starebbe a sentire?
