Anche stamattina, il bus che portava i pendolari al centro direzionale si è fermato in autostrada perché con milioni di chilometri all’attivo. I pullman sono vecchi e sporchi e gli orari delle corse sono ancora quelli del lockdown!
Anche stamattina, la corsa AIR delle 6.55, che avrebbe dovuto portare i pendolari avellinesi al Centro Direzionale di Napoli, si è fermata in autostrada, perché puntualmente viene effettuata da pullman che soffrono un’anzianità ultradecennale, con milioni di chilometri percorsi. Sono pullman vecchi, con carrozzeria fatiscente, drammaticamente sporchi, con l’aria condizionata quasi mai funzionante.
E per l’ennesima volta, incolpevoli lavoratori che, prima delle sette di mattina, prendono il pullman per andare al lavoro, compiendo una scelta responsabile dal punto di vista ambientale non utilizzando mezzi individuali, sono giunti fortunosamente con oltre un’ora di ritardo sul loro luogo di lavoro: ore e minuti che dovranno recuperare, creando disagi alle loro famiglie, alle loro organizzazioni personali.
E tanto è stato possibile raggiungere Napoli perché il pullman partito successivamente da Avellino aveva ancora capienza, altrimenti sarebbe dovuto partire un altro autobus da Avellino che avrebbe portato i poveri pendolari non prima delle dieci a Napoli.
Quella di oggi, però, è solo l’ultima di tantissime drammatiche vicende che ogni pendolare può raccontare nell’orripilante esperienza di viaggio con l’AIR, altro bersaglio irpino della mala gestio deluchiana.
Ci chiediamo se sia ammissibile che l’unico sistema di collegamento con il capoluogo di regione sia nelle condizioni che tutti, purtroppo, conoscono? È ammissibile che – avendo l’AIR ricevuto alcuni pochissimi autobus più nuovi – non provveda a destinarli in maniera prioritaria alle corse che trasportano lavoratori pendolari?
È altresì ammissibile che, pur avendo ormai tutti gli uffici ripreso ormai a lavorare in maniera regolare, ed essendo quindi tornati al numero di viaggiatori pre-pandemia, l’AIR non abbia ancora riattivato negli orari di punta le corse bis, eliminate ai tempi del lockdown totale di marzo 2020?
Probabilmente, il management dell’Azienda più che rispondere al proprio dominus salernitano, dovrebbe dare risposte all’utenza pagante che quotidianamente vive drammatici disservizi sulla propria pelle, provando magari a farsi un giro sule corse dei pendolari.
L’Irpinia, al netto delle fandonie proclamate da De Luca durante la campagna elettorale, è sempre più ultima perché il governatore patrigno quotidianamente infligge ferite alle zone interne, declinando il suo potere bulemico solo in favore delle sue zone d’origine, dimenticando, anzi, combattendo scientemente ogni buona pratica irpina, dalla sanità alla mobilità pubblica.
Avv. Giovanni D’Ercole –Fratelli d’Italia